Al di là delle difficoltà societarie, il Terracina deve fare i conti con le carenze infrastrutturali. Domenica, nella prima vittoria stagionale in casa contro il Savoia, una situazione spiacevole ha guastato il clima post-gara: docce gelide per giocatori, arbitri e avversari, a causa di un guasto alla caldaia dello stadio Colavolpe. L’inconveniente, avvenuto sotto un diluvio che ha accompagnato tutto l’incontro, è costato alla società un’ammenda di 200 euro.
A fare chiarezza sulla vicenda è stato il vicepresidente del Terracina, Donatello Baioni, che ha scritto una lettera pubblica di scuse indirizzata al presidente del Savoia, Alfonso Matacchione.
“Caro Presidente Matacchione – si legge nella nota – credo che tra uomini di sport ci si possa intendere, considerando le difficoltà che tutti affrontiamo. È inaccettabile che, dopo 96 minuti sotto il diluvio, i ragazzi siano rientrati negli spogliatoi senza poter usufruire di una doccia calda. Eppure, avevamo segnalato il problema all’Ente comunale proprietario della struttura con PEC inviate il 4, 6 e 7 dicembre, evidenziando che la caldaia, pur riparata, continuava a presentare malfunzionamenti.”
Baioni ha ribadito che l’infrastruttura sportiva, ormai datata, necessita di interventi urgenti e ha espresso rammarico per l’accaduto, chiedendo nuovamente al Comune di Latina di affrontare con serietà la questione.
Il caso solleva interrogativi sullo stato degli impianti sportivi locali, evidenziando una problematica che non riguarda solo il Terracina, ma molte società che si trovano a convivere con strutture obsolete e burocrazia inefficiente.










