Terracina, rilevatori di velocità sull’Appia. Un iter pieno di errori, scatta l’interrogazione del Pd

Da tre a due rilevatori di velocità, con rimodulazione in calo degli introiti del Comune e acquisizione di pareri dopo l’affidamento della gara in contrasto con il Codice degli appalti. Sono questi gli ingredienti dell’ultima interrogazione a firma dei consiglieri comunali del Pd di Terracina, Alessandro Di Tommaso, Giuseppe D’Andrea e Valentina Berti, depositata ieri che riguarda il controllo della velocità lungo la statale Appia.

La procedura in questione dura da due anni e che ancora non è giunta al termine. “L’approvazione delle linee guida da parte della prima giunta Procaccini, nel lontano 11 dicembre 2014, ci porta a pensare che forse erano indicazioni troppo carenti visto l’empasse creato per l’istallazione dei rilevatori di velocità sulla strada statale 7 – commentano i sottoscrittori dell’interrogazione – Gli ultimi atti approvati dall’amministrazione ci fanno riflettere sulla procedura intrapresa da parte del comandante della Polizia Locale. Una procedura forse carente dei pareri necessari per determinare il numero e le modalità di installazione dei rilevatori di velocità, dato che lo stesso comandante ha dovuto ricalcolare l’importo dell’appalto basandosi non più su tre rilevatori come aveva previsto nel bando ma soltanto su due. La giustificazione a tale errore è stata motivata da una autorizzazione della prefettura per l’installazione di due rilevatori anziché tre. Peccato che nel frattempo la gara era stata già aggiudicata per l’importo di 3 milioni circa. Si era ipotizzato un introito per il Comune di circa 1.125.000 euro che invece è stato rimodulato nella previsione di incasso a 440mila euro”.

Nell’interrogazione i consiglieri del Pd chiedono al sindaco Nicola Procaccini quale sia al momento lo stato dell’affidamento della gara e spiegazioni sul motivo di un avvio di procedura con presunta acquisizione dei pareri necessari “dopo l’affidamento, contrariamente a quanto previsto dal codice degli appalti che prevede che i progetti esecutivi da mettere a bando devono aver acquisito tutti i pareri necessari per l’espletamento dei lavori e servizi”. I consiglieri chiedono inoltre se e come si è espressa la Polizia stradale in quanto competente in merito a pareri su strade statali”. “Vorremo inoltre sapere – concludono Di Tommaso, D’Andrea e Berti – come la ditta che si è aggiudicata l’appalto ha rimodulato l’offerta e che servizio fornirà al Comune. L’auspicio più grande tuttavia sarà che le ditte, sia quella che si è aggiudicato l’appalto sia quelle che hanno perso la gara, non citeranno il comune per un risarcimento danni avendo proposto un’offerta modulata su un importo e invece ribassata causa un errore non imputabile a loro”.

L’interrogazione presentata richiede una risposta scritta.