Depositata questa mattina un’interrogazione consiliare sulle tariffe per le mense scolastiche di Terracina. L’iniziativa è a firma delle consigliere Valentina Berti e Ilaria Marangoni, rispettivamente del Partito democratico e di Forza Italia, e fa proprie le lamentele dei genitori che in queste ore hanno raccolto circa 1.000 firme contro una delibera di luglio scorso con la quale il calcolo della tariffazione sul singolo pasto non sarà più fatto su fasce di reddito, ma sull’Isee, l’indicatore patrimoniale, con conseguente aumento del costo mensa per le famiglie “dal momento che già a partire da 20 mila euro di reddito – spiegano -, si inizierà a pagare la fascia più alta”.
“La delibera di Giunta n°171 del 30-07-2018 determina un aumento di fatto il costo dei ticket per la mensa dopo la scadenza del termine ultimo di iscrizione degli alunni della scuola dell’obbligo per l’anno 2018/2019 – si legge nell’interrogazione. Alle famiglie è stata negata un’informazione trasparente, impedendo una corretta valutazione dell’offerta formativa per i propri figli nella piena consapevolezza dei costi accessori di quest’ultima. Le fasce di contribuzione determinate in base all’Isee non sono adeguate alle reali possibilità di spesa delle famiglie, in special modo se riferite a nuclei familiari con più figli a carico, e generano una scarsa attenzione alle condizioni socio-economiche delle stesse. l’Amministrazione Comunale, visto il perdurare di una situazione economica stagnante e il ricorso negli ultimi anni a una tassazione straordinaria dovuta alla dichiarazione di dissesto, avrebbe potuto avviare un’attività di acquisizione e di monitoraggio degli indicatori Isee più appropriata alle capacità di spesa delle famiglie, lasciando invariata la contribuzione in corso e proiettando la fase a fasce di contribuzione all’anno 2019-2020″.
Per queste ragioni le consigliere chiedono al sindaco Nicola Procaccini se intende annullare o modificare la delibera di giunta n°171 del 30 luglio 2018, mantenendo momentaneamente valide le fasce di contribuzione per l’anno scolastico in corso già previste dal regolamento n° 72 del 20/09/2017; se è disponibile ad avviare contemporaneamente una fase di monitoraggio per la composizione di nuove fasce di contribuzione adeguando le nuove tabelle alle reali possibilità di spesa delle famiglie interessate per l’anno 2019/2020; se intende predisporre l’erogazione del servizio di refezione scolastica a partire dall’anno scolastico 2019/20 contemporaneamente con l’inizio delle attività didattiche”.
E la replica da palazzo non si è fatta attendere.
“La polemica relativa ai costi delle mense scolastiche di Terracina, che dal prossimo 1 gennaio saranno determinati in base all’Isee, sta proseguendo su considerazioni errate e su un malinteso significato di reddito e di Isee”. L’assessore all’Istruzione e Politiche Sociali, Roberta Tintari, replica alla lettera inviata all’Amministrazione Comunale di Terracina da parte dei rappresentanti dei genitori degli istituti comprensivi cittadini e corredata di quasi mille firme. “Partiamo dal presupposto fondamentale: reddito e Isee non coincidono. Il reddito è solo una delle voci componenti l’Isee che è un valore indicatore. La lettera contiene alcune affermazioni che sono inesatte. Si dichiara testualmente: “[…la fascia di reddito più alta paga il 100% a partire da € 20000 di Isee!”, affermazione che contiene l’errore di fondo, rinforzato dal punto esclamativo e dall’espressione in euro del valore. Un Isee pari a 20000 corrisponde ad un reddito notevolmente più alto di ventimila euro, spesso caratterizzato dalla presenza di beni immobiliari e mobiliari. Altra imprecisione: il Comune di Terracina ha stanziato per il servizio 550 mila euro e non 250 mila come dichiarato nella lettera. Le quattro fasce Isee sono state calcolate, come già detto in passato, in via provvisoria e che possono essere rimodulate in base alle certificazioni Isee che perverranno, avendo come priorità le agevolazioni per le famiglie a basso reddito secondo un principio di equità sociale. In base ad alcune proiezioni che gli Uffici hanno effettuato, è molto probabile che parecchie famiglie che oggi pagano 2,50 euro a pasto, rientreranno ora nella prima e seconda fascia, cioè quella da 1,14 e 2,05 euro. Per quanto riguarda la fascia più bassa – prosegue l’assessore -, se una famiglia non può garantire una spesa di 1,14 euro per un pasto di un bambino, a casa o a scuola, si pone un serio problema di capacità di mantenimento dei figli, e situazioni del genere sono già oggetto di attenzione da parte dei Servizi Sociali. Ad oggi il Comune di Terracina è uno dei pochissimi a non aver ancora adottato il sistema dell’Isee per le detrazioni relative ai servizi a domanda individuale e ciò rappresenta un elemento di ingiustizia sociale al quale si vuole e si deve ovviare. Per questo motivo non è possibile né giusto prorogare il termine stabilito del 1 gennaio 2019. Inoltre ribadisco, che sulla scorta delle informazioni acquisite tramite le certificazioni Isee, sarà possibile effettuare una fotografia credibile della condizione socioeconomica della città di Terracina. Intendiamo promuovere – conclude Tintari -, in accordo con le Dirigenti Scolastiche, una serie di incontri informativi con le famiglie per chiarire i termini e gli effetti dell’iniziativa”.