Il commissario straordinario del Comune di Terracina revoca il programma integrato di riqualificazione e recupero urbanistico del quartiere Arene. L’atto di Erminia Ocello, approvato con i poteri del Consiglio comunale di Terracina, è stato pubblicato oggi all’albo pretorio dell’ente municipale e cancella di fatto la proposta avanzata dalla ditta Azzola Rodolfo, Tari Armando e Cacciapuoti Daria finalizzata alla ricollocazione di strutture edilizia, commerciali e residenziali, alla realizzazione di attrezzature di uso pubblico e alla modifica del tracciato di un tratto importante dell’asse viario denominato “Stazione Mare”. L’iter era iniziato con la deliberazione del Consiglio comunale del 18 dicembre 2009, ma il progetto sarebbe rimasto imbrigliato nelle pieghe dei vari passaggi in Regione.
Nel 2012 l’ente della Pisana, ai fini del prosieguo dell’istruttoria, infatti, aveva evidenziato la necessità da parte dell’amministrazione procedente di garantire la disponibilità di tutte le aree incluse nel programma integrato di iniziativa privata, di attivare nelle forme ritenute più opportune tutte le necessarie determinazioni finalizzate all’approvazione della variante al Piano regolatore generale relativa alla modifica del tracciato viario. Alle eccezioni mosse dalla Regione, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Nicola Procaccini, nel 2013, ha proceduto in accordo con i proponenti, alla rielaborazione del programma, impegnando per altro Azzola e co, a realizzare la struttura stradale e le opere di urbanizzazione afferenti al programma a scomputo degli oneri concessori e dell’importo dovuto al Comune, pari ad una somma non inferiore al 20% del costo di costruzione degli edifici privati da realizzare, e a garantire la disponibilità di tutte le aree incluse nel programma integrato, impegnandosi ad acquisire in proprio, o con delega all’esproprio da parte del Comune, di eventuali terreni eventualmente non disponibili. Nel 2014, la Regione ha quindi iniziato a chiedere alla ditta proponente la documentazione relativa alla nuova proposta progettuale, una, due tre volte fina alla decorrenza dei termini, senza ottenere nulla. Da qui la decisione del commissario straordinario di revocare il Piano integrato e di trasmettere la delibera assunta con i poteri del Consiglio comunale al competente settore regionale.