Terracina, tariffe Tari: Caringi e Feudi esprimono preoccupazione

Nota dei consiglieri comunali di opposizione al Comune di Terracina, Luca Caringi e Alessandra Feudi, regolamenti, costi e tariffe della TARI, deliberati nel consiglio comunale di questa mattina.

Nel testo, che segue, si evincono perplessità circa le possibili ripercussioni che si avranno sui contribuenti.
“In riferimento al Regolamento di disciplina della tassa sui rifiuti (TARI), i Consiglieri rilevano che, seppur preciso dal punto di vista normativo, non ha in alcun modo tenuto conto della pandemia che ha colpito il mondo intero, tant’è che le riduzioni previste all’art. 25 commi 1 e 2, seppur meritevoli, sono inapplicabili per l’anno corrente, in quanto i termini per la presentazione della domanda scadono oggi stesso. Per non parlare della scadenza del 31 maggio 2021 che le utenze non domestiche avrebbero dovuto rispettare per poter uscire dal servizio pubblico a decorrere dal primo gennaio pv (art. 10).
I costi per l’annualità 2021, così come evidenziato dal Piano Economico Finanziario (PEF) dell’anno corrente, sono aumentati di circa 250mila euro rispetto a quelli relativi all’annualità 2020.
Costi che inevitabilmente, sottolineano i Consiglieri Caringi e Feudi, hanno portato ad elaborare tariffe TARI che, avendo particolare riguardo alle utenze non domestiche, non ha in alcun modo tenuto conto della reale capacità di queste di produrre rifiuti, almeno rispetto ai primi mesi dell’anno in corso. Insomma, le attività costrette alla chiusura forzata vedranno inevitabilmente aumentare la tariffa TARI 2021, di circa un euro al metro quadro, al pari di quelle che, nonostante le difficoltà dovute alla pandemia, hanno continuato a svolgere la loro normale, o quasi, attività.
Il rammarico maggiore, evidenziano i Consiglieri del gruppo misto, è leggere che l’unico impegno concreto previsto dall’Ente sarà ascrivibile a poco più di 50mila euro, e non più a 250mila euro derivante dall’avanzo libero di bilancio così come comunicato dall’Assessore Di Leo lo scorso 20 maggio. Infatti, il Comune di Terracina si impegna a garantire con propri fondi la sola differenza tra i 500mila euro che presume di ricevere dallo Stato e il contributo che sarà assegnato al Comune, presumibilmente pari a poco meno di 450mila euro (art.6 D.L. 73/2021), così come stimato e pubblicato da IFEL lo scorso 28 maggio.
Auspichiamo, concludono Caringi e Feudi, che quei 200mila euro residuali e derivanti dall’avanzo libero di bilancio possano essere comunque messi a disposizione dei contribuenti, affinché sia minore l’impatto derivamene dall’incremento dei costi del PEF 2021 sulle famiglie e sulle attività produttive”.