Non ci sono parole per una simile tragedia. Neanche per un sacerdote abituato a confortare il dolore dei fedeli. “Si cerca di fare un commento ad una tragedia immane, impossibile”, ha detto nell’omelia commossa il prete polacco che questa mattina ha celebrato i funerali di Gino Toni Bellomo, il 32enne italo-brasiliano barbaramente ucciso il 26 dicembre scorso a Terracina. E’ il momento delle esequie, lontano dalla polemiche. E’ il momento dell’ultimo saluto ad un giovane venuto con la famiglia da tanto lontano e rimasto a Borgo Hermada con il fratello minore mentre la madre era tornata in patria per curarsi accudita da un’altra figlia. Una tragedia nella tragedia quella che ha colpito la famiglia Bellomo con la morte di Gino Toni. Questa mattina il dolore era presente sui volti dei tanti giovani e dei familiari tornati dal Brasile per l’addio al loro caro.
La cerimonia funebre è stata preceduta da un mini raduno di moto dai motori roboanti, poi dopo la funzione religiosa il feretro è stato accolto all’uscita dalla chiesa con un lancio di palloncini gialli e verdi, come i colori della Bandiera del Brasile. Infine, il corteo si è diretto verso il vicino cimitero per la tumulazione.