Nicola Calandrini, capogruppo di Fratelli d’Italia al Consiglio comunale di Latina, evidenziando “legittime preoccupazioni di alcuni operatori commerciali circa i criteri che l’Inpa (società aggiudicataria della gara per l’affidamento in concessione del servizio ed accertamento della tassa di occupazione di spazi ed aree pubbliche – dell’accertamento e riscossione dell’imposta comunale sulla pubblicità e diritti di affissione) ha applicato e continua ad applicare”, ha depositato un’interrogazione al sindaco con richiesta di risposta immediata al uestion time. “Si è potuto verificare – afferma Calandrini – che l’Inpa ha emesso a carico di alcune attività commerciali, una serie di avvisi di accertamento, ai fini di occupazione di suolo pubblico temporanea con tavoli e sedie e gazebo, con somme gravose, in alcuni casi anche di importi pari a 10.000 – 20.000 euro, attuando criteri che non tengono conto di talune riduzioni previste dalla normativa in materia”.
In base alla ricostruzione di Calandrini, il concessionario Inpa “anche nel procedere alla rilevazione impone criteri non rispondenti alla norma e non oggettivi, con una valutazione circa la durata delle occupazioni che è presunta e non si basa sull’effettiva occupazione del suolo pubblico”. Il capogruppo di FdI cita l’esempio di un bar che espone tavoli e sedie sul pubblico marciapiede, che viene rilevato per un totale di 10 giorni nel corso di sei mesi, e che nell’avviso l’esercente, si ritrova un periodo di rilevazione pari a 180 giorni: “Ossia – afferma – la società Inpa, presume che l’occupazione sia insistente sul territorio per un periodo continuativo, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche, nonché dagli orari stessi delle attività e addirittura dal giorno di chiusura previsto”.
Secondo Calandrini, inoltre, “l’Inpa avrebbe dovuto adempiere ad una serie di obblighi contrattuali quale la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di pubblica affissione a tutela del decoro urbano, al censimento geolocalizzato di tutte le occupazioni tassate e tassabili sia di pubblicità che di suolo pubblico entro sei mesi dalla stipula del contratto, consegnando una banca dati completa con precisi dati d’individuazione ed altri specifici impegni esattamente previsti nel progetto tecnico che andranno puntualmente verificati”.
“Per tali ragioni – conclude il consigliere di opposizione – ho chiesto al sindaco Damiano Coletta di conoscere se i criteri della tariffazione Tosap applicati dal concessionario Inpa siano conformi alle previsioni normative di settore, se nello specifico vengono applicate le riduzioni previste dall’articolo 45 comma 1 e comma 5 del decreto legislativo 507/93 in materia di tariffazioni legate all’effettiva durata dell’occupazione del suolo pubblico, il numero di tutte le strutture obbligate a pagare la Tosap che insistono sul territorio del Comune di Latina, ove queste sono localizzate ed in che percentuale le strutture temporanee incidono sul totale delle strutture e se la concessionaria Inpa nell’esecuzione del contratto di appalto sottoscritto rispetta lo stesso capitolato d’appalto ed il progetto tecnico presentato in sede di gara”.