La Corte di Cassazione ha confermato la confisca dei beni di Fabrizio Bruno, imprenditore sessantenne di Borgo Montello coinvolto in diverse inchieste sulle frodi legate all’importazione di auto dalla Germania. Il rigetto del suo ricorso rende irrevocabile il sequestro di immobili – tra cui una villa di lusso tra Latina e Nettuno –, auto, orologi di pregio e depositi bancari per un valore complessivo di circa quattro milioni di euro.
I giudici hanno ritenuto fondata la valutazione già espressa dal Tribunale e dalla Corte d’Appello di Trieste: secondo la ricostruzione, Bruno sarebbe stato attivo sin dal 2002 in condotte fraudolente, partecipando a due associazioni per delinquere in Lazio e Friuli dedicate a truffe assicurative e frodi fiscali. Le assoluzioni ottenute per alcuni episodi non sono state giudicate sufficienti a modificare il quadro complessivo, con molti reati dichiarati prescritti.
Bruno era noto anche per essere scampato, nel 2020, a un tentato omicidio legato alla compravendita di un’auto importata; gli aggressori sono stati condannati a sette anni e quattro mesi. Con la decisione della Suprema Corte, il patrimonio dell’imprenditore passa definitivamente allo Stato.









