Una casetta non fa Natale, Latina si illumina sempre di meno

Il Natale è una delle festività religiose più sentite dai cittadini.
Il calore che trasmette non riesce però a fare breccia nel cuore degli amministratori di Latina.

Il capoluogo pontino, che dovrebbe distinguersi tra i 33 Comuni del territorio, non riesce neanche ad entrare in gara.
Sono costanti i suggerimenti che i cittadini di Latina, tramite le redazioni di Latinacorriere.it e Latinaquotidiano.it, ci forniscono sottolineando il ritardo endemico e la mancanza di iniziative per “colorare” il Natale.

Evidenze che non posso che condividere nella consapevolezza che un’amministrazione capace è in grado di programmare e rispondere all’appello che proviene dalla comunità che ambisce a rappresentare.

Ogni anno questa festività inizia sottotono quasi fosse un disturbo, ed un dispendio eccessivo, per i bilanci comunali.
Coloro che hanno preceduto Damiano Coletta non hanno fatto bene ma il Capitano pontino è riuscito a fare peggio.
Si è limitato a replicare quanto avvenuto in passato riducendo il Natale all’albero in piazza del Popolo, che sorge rigorosamente in ritardo rispetto all’8 dicembre, quando ufficialmente si aprono le festività, e a concedere qualche spazio nella Ztl ai commercianti.

Non abbiamo visto in tre anni uno spunto originale e soprattutto iniziative che potessero far riscoprire l’identità di una città che sta morendo.
Un’amministrazione degna di tale nome dovrebbe riempire la città, borghi e periferie comprese, di eventi, musica, teatro, letture estemporanee, di eventi dedicati a grandi e piccini in cui scoprire e riscoprirsi comunità.

Dovrebbe creare momenti di convivialità e condivisione che si trasformerebbero nel motore per cittadini e turisti che sull’onda della festa potrebbero contribuire ad incentivare l’economia.
Nonchè tutti quei settori, come il commercio, che stentano a sopravvivere in una città che non ha neanche un assessore al ramo tanto il governo Coletta lo ritiene fondamentale per lo sviluppo.

Fa tristezza vedere che ci si limita, spesso grazie solo alla buona volontà dei commercianti del centro, a mettere le luminarie all’interno della circonvallazione ad affrontare il Natale come se fosse una pratica da liquidare e nel minore tempo possibile.

Eppure per fare, e bene, basterebbe guardare a qualche chilometro di distanza e non solo oltre il proprio naso.
Gaeta ha fatto del Natale il centro dell’economia turistica invernale. La città si veste a festa dai primi di novembre a fine gennaio conquistandosi il ruolo di regina del Natale non in provincia di Latina ma nel Lazio.

Non pretendiamo tanta lungimiranza ma almeno un tentativo di uscire dal ruolo di Cenerentola, tra l’altro fuori stagione, sarebbe gradito.