Si fa pesante in corto circuito politico innescato a Latina attorno al caso Upper. La macchina del fango si è accesa e gli schizzi colpiscono a destra e a manca.
Ieri Latina Bene Comune ha replicato, alle criticità sollevate dal Carroccio sull’iter seguito per la selezione dei partner del progetto finanziabile dall’Unione Europea, sostenendo di non accettare alcuna morale dal consigliere comunale, oggi della Lega, Massimiliano Carnevale visto che in passato era stato coinvolto in un’inchiesta giudiziaria che lo ha visto coimputato con alcuni esponenti di spicco della malavita locale.
La Lega non ci sta e rilancia. In un lungo comunicato stampa a firma del coordinatore cittadino Armando Valiani, il partito del Carroccio attacca duramente il gruppo consiliare di maggioranza, e in particolar modo il capogruppo Dario Bellini, perché inciampato “sul terreno del più becero giustizialismo”.
“Ad una documentata ed accurata denuncia politica ad opera del gruppo della Lega – si legge nel comunicato di Valiani -, si è risposto con uno squallido attacco di natura personale. Insinua Bellini che essendo stato rinviato a giudizio, Massimiliano Carnevale non possa condurre battaglie nel nome della trasparenza e della legalità. Omette di ricordare che Carnevale è stato pienamente assolto dai fatti (nel comunicato di Lbc di ieri era scritto che era stato assolto, ndr) che gli venivano contestati, rinunciando e alla prescrizione e alla candidatura nelle elezioni amministrative del 2011. Nel merito, quindi, alcun rapporto è emerso fra Carnevale e gli altri coimputati”.
“‘La doppia morale’ – insiste Valiani – di cui parla Bellini riguarda proprio lui stesso ed il suo movimento politico, che ha lucrato molti consensi su una onestà usata come una clava nella battaglia politica. Il presidente della commissione Cultura Fabio D’Achille ha dichiarato, inoltre, di non sapere nulla circa la cooperativa ‘Innovation Europe Social Cooperative’. Peccato che abbia partecipato, prendendo la parola, alla approvazione del bilancio della stessa in data 27 giugno 2019, avendo anche ricevuto delega da un altro consigliere. Forse D’Achille è affetto da amnesia o, più semplicemente, proprio dalla ‘doppia morale’ di cui parla il consigliere Bellini”.
Va precisato che le parole che Valiani oggi attribuisce a Bellini, in realtà era contenute in un comunicato stampa a firma dell’intero gruppo consiliare all’interno del quale si affermava tra l’altro che qualora il Consiglio comunale si fosse occupato di quella cooperativa, D’Achille sarebbe uscito dall’aula. “Esattamente come una Boschi qualsiasi, quando il Governo di cui faceva parte salvava Banca Etruria”, sottolinea Valiani oggi.
“Come se non bastasse – aggiunge il coordinatore della Lega di Latina -, arriva la difesa d’ufficio dell’assessore alla Cultura Silvio Di Francia, il quale ci rassicura circa l’onestà di Fabio D’Achille e la competenza dell’assessore Cristina Leggio che però figura non in uno, ma in ben due dei consigli di amministrazione di enti coinvolti nel progetto. Di cui uno anche beneficiario di un finanziamento di oltre 100mila euro”.
Dunque il passaggio più pesante della replica alla maggioranza del sindaco Damiano Coletta, Valiani lo riserva al componente della giunta venuto da Roma per dare una mano al movimento civico di Latina. “Certo, all’ex assessore alla Cultura di Veltroni, dopo aver appreso dalla stampa del coinvolgimento del vice capo di Gabinetto del Comune di Roma, Odevaine nel grande scandalo di ‘Mafia Capitale’ (Luca Odevaine ha dichiarato di aver ricevuto 5.000 euro al mese dal re delle coop rosse Salvatore Buzzi), la storiella della piccola coop di D’Achille deve sembrare proprio poca cosa”.
“C’è molto nervosismo, a ragione, all’interno di Lbc per essere stati incalzati da un’opposizione preparata e determinata e, banalmente, per esser stati sorpresi con le mani nella squisita marmellata della opportunità politica”, conclude il leghista.