Urban Center, a Latina un bisogno inascoltato. La mozione di Coluzzi per la “Casa della città”

Matteo Coluzzi

Matteo Coluzzi, consigliere comunale di Latina, ha depositato oggi una mozione per la realizzazione del laboratorio urbano per la partecipazione civica in nome di quell’ascolto e di quella condivisione rimasti fermi alle promesse della campagna elettorale.

“Solo qualche settimana fa – attacca l’esponente di opposizione, della Lista Forte -, durante il dibattito (a senso unico) aperto dal sottoscritto sul tema Osservatorio Ztl, ho sottolineato l’importanza di ragionare sull’utilità che potrebbe assumere uno spazio di aggregazione, di informazione, di raccolta di istanze e segnalazioni da parte della cittadinanza che consentirebbe realmente (non solo con i proclami) una programmazione ed una gestione partecipata del futuro della città partendo dal basso e da chi la vive. Esempi virtuosi di tali strumenti sono certamente l’Urban Center di Bologna, di Torino e tante altre realtà lungimiranti che hanno deciso di applicare con indirizzo politico ben preciso numerose buone pratiche”.

Con il termine “Urban Center” si indicano quelle strutture, pubbliche e pubblico-private, che da alcuni anni – si legge nel testo della mozione di Coluzzi – operano anche in Italia nell’ambito delle politiche urbane, sociali e culturali; negli ultimi anni queste strutture si sono diffuse in altre città di varie dimensioni che hanno deciso di applicare con indirizzo politico ben preciso numerose buone pratiche attraverso funzioni documentali, partecipative e divulgative.

“In diverse commissioni consiliari – precisa Coluzzi – è stata di recente sottolineata la necessità di individuare degli spazi in grado di ospitare le attività relative ai vari settori (Servizi Sociali, Politiche Giovanili, Pianificazione Urbana, Turismo, Terzo Settore etc.) e che la contaminazione tra di essi scaturirebbe un dialogo virtuoso nell’ottica di una visione organica e funzionale della nostra città”.

Per il consigliere la necessità individuata potrebbe trovare risposta attraverso “il riuso dell’esistente ed attraverso l’individuazione all’interno dello stesso patrimonio comunale una sede in grado di ospitare diverse attività”. Una sede, insomma, per la realizzazione della “Casa della città”.

Con la mozione l’esponente di opposizione chiede al Consiglio comunale di impegnare il sindaco e la giunta, oltre ad individuare all’interno del Patrimonio immobiliare dell’ente una struttura in grado di ospitare l’Urban Center in grado di garantire la partecipazione attiva della cittadinanza, ad organizzare tavoli di confronto finalizzati allo sviluppo della proposta con il coinvolgimento dei suoi principali attori tra cui gli altri enti locali, partner privati, associazioni, stakeholders e cittadini. Chiede altresì l’impegno di sindaco e giunta “ad avviare l’iter di istituzione dello strumento di partecipazione, tenendo conto dell’imprescindibilità di uno spazio di informazione e di coinvolgimento finalizzato ad uno sviluppo della città condiviso”.