Vivarini, idee chiare per un Latina che non cambia i suoi vertici

Lugano può attendere, perché è stato il Latina a fargli “scoccare la scintilla”. Vincenzo Vivarini si è presentato al Francioni con la voglia e gli argomenti di chi vuole lasciare il segno e “regalare una svolta alla sua carriera”. Dopo due promozioni e un ottavo posto con il Teramo, dopo tanta Lega Pro vissuta in parte anche ad Aprilia, dopo gli inizi vissuti all’ombra di un certo Sarri, il 49enne originario della provincia di Chieti si è legato per un anno al sodalizio nerazzurro. Per creare un Latina “organizzato” che faccia bene, senza parlare di salvezza o di altri traguardi.

“QUI SI PUNTA AL CALCIO CHE PIACE A ME”

Il successore dell’ex compagno di squadra Carmine Gautieri ha ammesso di aver avuto altri contatti, con la Ternana e altri club della cadetteria, ma ha anche spiegato di essersi fatto subito conquistare dalla voglia di rivalsa della proprietà e dei direttori: “Cercavo questa esperienza, Latina è una grande possibilità per la mia carriera, ringrazio la società per avermela concessa. I direttori e la dirigenza mi hanno dimostrato che volevano un allenatore come me, l’incontro successivo con la dirigenza mi ha ancora più convinto: c’era delusione per la scorsa annata, ho visto la voglia di riprogrammare, di puntare al calcio che piace a me, fatto di organizzazione e cura dei particolari”.Vivarini

PROPOSITIVI E AGGRESSIVI, CON LA BASE DELL’ANNO SCORSO!

Vivarini ha subito lasciato intendere che ci sarà una sorta di continuità rispetto alla rosa della scorsa stagione, anche se bisognerà cambiare tanto a livello di atteggiamento: “Voglio una squadra corta e aggressiva, che non subisca il gioco degli altri ma lavori sul possesso palla cercando di imporre la propria organizzazione. Il mio Latina partirà da una base importante, perché dopo aver visto diverse partite dell’ultimo campionato mi sono reso conto che in organico c’erano tanti elementi validi. Di certo dovremo operare degli innesti in funzione del mio modo di vedere il calcio, aumentando il tasso tecnico in mezzo al campo e nelle retrovie. Più del modulo guardo all’atteggiamento, anche se in linea di massima potremo disporci con un 3-5-2 o con un 4-2-3-1.

INESPERTO? NON E’ UN PROBLEMA

Il tecnico abruzzese, cercato anche dalla Ternana e da altri club cadetti, ha subito fatto chiarezza su quello che potrebbe un suo limite, il curriculum: “Mi risulta che l’ultimo campionato abbia avuto per protagonista il Crotone, squadra allenata da un esordiente.  Anno dopo anno ho lavorato tanto per migliorarmi e ora, dopo tanta gavetta, sono arrivato al punti di poter dimostrare le mie qualità. Nel mio percorso ho imparato a curare i minimi particolari, a portare avanti delle idee mettendole in pratica. Ho acquisito esperienza nella gestione del gruppo e mi sento pronto per un salto di categoria che avevo anche guadagnato sul campo”.

LA PAROLA ALLA PROPRIETA’: MAIETTA E APRILE NON MOLLANO!

Pasquale Maietta e Antonio e Natale Aprile hanno presentato con soddisfazione Vivarini, definendolo il profilo ideale per il loro progetto: “Appena abbiamo sentito lui abbiamo lasciato stare ogni altro tipo di trattativa, ci ha subito conquistati per la sua competenza e la sua determinazione”. I vertici di piazzale Prampolini hanno poi approfittato dell’occasione per fare chiarezza sulla situazione del club: “Non siamo dei mecenati ed è normale che si possano avere delle difficoltà, ma è altrettanto chiaro che ogni mossa verrà compiuta entro le scadenze previste: evitiamo quindi allarmismi e definizioni del tipo “società in debito d’ossigeno”. Riguardo alla cessione del club o al possibile ingresso di qualche socio, noi stessi abbiamo incaricato il direttore Leonardi di sondare il terreno, ma al di là di qualche incontro non si è arrivati a nulla di concreto. Ci eravamo fissati un termine oltre il quale iniziare a organizzarci per la nuova stagione: quel termine è scaduto e noi siamo rimasti al nostro posto, convinti di poter continuare ad ottenere risultati importanti facendo tesoro degli errori del passato. Sia chiaro che noi lasceremo il Latina solo nel momento in cui incontreremo persone che ci garantiranno una continuità di progetto per il futuro”.