Zona pub a Latina, i varchi a scomparsa che non trovano spazio nel bilancio comunale

La zona dei pub prima del decreto per arginare il coronavirus

Respinto dalla maggioranza di Latina Bene Comune l’emendamento al bilancio per l’installazione dei varchi elettronici nella zona pub del capoluogo. Era stato presentato dai consiglieri di opposizione Matteo Coluzzi e Alessandro Calvi per un importo di 20mila euro, allo scopo di garantire maggiore sicurezza nell’area che nei fine settimana si popola di giovani nelle ore notturne. Il capogruppo di Lbc Dario Bellini ha motivato il voto contrario sostenendo che la cifra indicata dai colleghi di opposizione non era sufficiente a coprire la spesa per l’installazione dei varchi elettronici. Ma in realtà, ha spiegato Coluzzi, l’idea era quella di installare varchi elettronici a scomparsa, ostacoli meccanici all’ingresso dei veicoli nella zona che viene pedonalizzata durante le serate dei week end o dei giorni festivi e prefestivi. Un dispositivo del genere costa in media 2.000 euro l’uno e l’importo avrebbe coperto anche la spesa di istallazione. “Sono stati messi a Roma, a Firenze, ovunque…”, ha commentato oggi il giovane consigliere aggiungendo che allo stato dei fatti la zona pub continua ad essere insicura e fuori norma rispetto alle stringenti normative antiterrorismo.

La questione oggi è stata ripresa dall’Ascom di Latina. Il presidente Valter Tomassi è tornato a chiedere all’Amministrazione comunale l’attuazione di interventi di messa in sicurezza dell’area già sollecitati dall’Ascom in più occasioni, non ultimo l’incontro tenutosi il mese scorso. Tomassi cita un episodio accaduto nell’ultima settimana: l’ingresso a tutta velocità di un’auto in via Neghelli che ha messo a rischio l’incolumità dei giovani frequentatori della zona. Zona che viene pedonalizzate nelle ore di punta ma che di fatto non viene presidiata a dovere. “Non possiamo attendere l’irreparabile prima di intervenire – ha aggiunto Tomassi – nel corso dell’ultima riunione con l’Amministrazione comunale abbiamo presentato gli interventi di somma urgenza per la nostra città e tra questi: l’istituzione dell’area pedonale dalle ore 18 alle 2, dal venerdì alla domenica, oltre ad un presidio degli stalli di ingresso con supporto della Protezione civile, servizio di ordine pubblico tramite presidio di forze dell’ordine”. Forze dell’ordine, a dire il vero, spesso presenti con servizi straordinari per i controlli della movida. Ma per il resto gli ingressi alla zona pub restano scoperti.

La possibilità di chiedere la collaborazione della Protezione civile, allo stato dei fatti, è stata esclusa dall’amministrazione comunale. Ieri in Consiglio comunale il vice sindaco Paola Briganti ha detto che la Protezione civile non può assolvere questo compito proprio delle forze dell’ordine. Dunque, varchi elettronici a scomparsa no, protezione civile no, a garanzia della sicurezza soltanto le telecamere. “Sì, così nel caso in cui un’auto dovesse piombare sulla folla avremo il numero di targa e non certo impedito la strage”, conclude amareggiato Coluzzi che provocatoriamente suggerisce all’amministrazione di revocare l’istituzione della zona pub e di ripristinarla nel momento in cui sarà in grado di garantire sicurezza ai fruitori, agli abitanti e alle attività economiche dell’intera area.