Latina, Ztl nel dimenticatoio. L’osservatorio che non c’è

L’amministrazione comunale di Latina dimentica l’osservatorio della Ztl e gli altri due ordini del giorno approvati nella seduta di Consiglio del 3 ottobre 2016. A quasi cinque mesi dall’impegno assunto nulla è stato fatto. Il consigliere di opposizione Matteo Coluzzi torna alla carica sullo scottante tema, “sopito nonostante le numerose polemiche nate dalle differenti interpretazioni ed i distanti punti di vista delle parti politiche e della cittadinanza”.

Matteo Coluzzi
Matteo Coluzzi

“Per quanto sia lodevole l’intento delle amministrazioni che si sono avvicendate di porre in essere una serie di azioni finalizzate alla valorizzazione di una mobilità sostenibile ed all’incremento della qualità della vita, ancora non è ben chiaro quale sarà il destino del cuore del nostro nucleo urbano – afferma Coluzzi -. Fermo restando che la volontà di rendere maggiormente accessibile e fruibile il centro storico (non ancora ben definito e perimetrato) risulta ad oggi fondamentale, i cittadini aspettano chiarezza sulle modalità e sui tempi di intervento mai chiariti su tale questione.  Quasi un anno fa è stato approvato durante la gestione commissariale il ‘Regolamento per l’area pedonale e Zona a Traffico Limitato’ con delibera 34 del 12 maggio 2016 ma si attende ancora, in questo caso da parte della maggioranza attuale, quale indirizzo verrà adottato per il proseguo di questa importantissima metamorfosi che ha investito il tessuto adiacente a piazza del Popolo”.

Il consigliere Coluzzi ricorda come durante il Consiglio comunale di ottobre sull’argomento ZTL (convocato su richiesta da parte dell’opposizione) sia chiaramente emerso un divario di vedute sulle tipologie di intervento e sulle differenti interpretazioni legate allo sviluppo di tale progettualità, senza portare alcuna risposta o indirizzo politico concreto. “Nello stesso consiglio del 3 ottobre 2016 – afferma – sono però stati approvati (votati all’unanimità) ben tre ordini del giorno relativi a:  ridisegno dell’intermodalità sostenibile legata al Trasporto Pubblico Locale (presentato dal sottoscritto per migliorare l’accessibilità e la comodità degli spostamenti con nodi di scambio, evitando le frequenti situazioni di congestione del flusso veicolare); valorizzazione di due fondamentali centralità come Palazzo M e l’ex Mercato annonario ; infine imprescindibile per accogliere le istanze di cittadini e commercianti, istituzione di un Osservatorio della ZTL che avrebbe consentito di relazionare a riguardo nei sei mesi successivi per poi arrivare ad una sintesi delle osservazioni e delle segnalazioni con una linea condivisa tra tutte le componenti”.

Ma è proprio questo il punto: “Oggi, a quasi cinque mesi dal dibattito in aula e a soli trenta giorni dalla ‘deadline’ prevista, cosa è stato concretizzato? – domanda Coluzzi – Non si è riflettuto nelle sedi preposte su un nuovo sistema di mobilità dell’area e delle zone limitrofe. Non è mai stato cercato un confronto relativo al nuovo ruolo che potrebbero assumere i poli attrattivi innescando un sistema di rigenerazione diffusa del centro seppur derivante da interventi puntuali ma sopratutto, nonostante l’impegno preso all’unanimità, non risulta attivato alcun Osservatorio in grado di ascoltare coloro che realmente vivono questi luoghi e che dovrebbero essere i primi interlocutori”.

“Cosa avremo da dirci tra un mese senza aver ascoltato la cittadinanza? – insiste il consigliere di opposizione – E per ‘ascolto’ intendiamo attraverso uno strumento tangibile aperto a tutti in maniera del tutto orizzontale, così come ci eravamo lasciati in quella seduta, magari ciò che negli altri Comuni viene definito ‘Urban Center’ in grado di tramutarsi in un punto di riferimento per i cittadini sugli indirizzi e sulle prospettive di sviluppo e/o di recupero della propria città che gli appartiene”. “Nonostante le polemiche ed i malumori venutisi a creare in particolar modo tra i commercianti, il tema della condivisione e della “progettazione partecipata” degli spazi che ci appartengono – conclude – risulta un concetto astratto per una politica ancora troppo distante da ogni logica di coinvolgimento”.