Una marcia contro la violenza sulle donne. E’ l’iniziativa organizzata a Terracina dalla Fidapa, per mercoledì 25 novembre, in occasione della giornata internazionale istituita nel 1999 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Il raduno in piazza
L’appuntamento è alle 11 in Piazza XXV Aprile (ex Autolinee) e la marcia si concluderà a Piazza Garibaldi ,dove ci saranno interventi e momenti di riflessione ed intrattenimento. “Sono state coinvolte le scuole di ogni ordine e grado del Comune di Terracina – fa sapere Maurizia Barboni, presidente della sezione Fidapa di Terracina – e si invita la cittadinanza ad intervenire. Chiunque partecipi è invitato ad indossare un accessorio rosso”.
I dati Istat
Il numero delle le donne uccise dal partner o dall’ex partner è in vertiginoso aumento,
senza contare che l’omicidio è solitamente l’ultima fase di un percorso fatto di abusi e maltrattamenti. Secondo i dati diffusi dall’Istat, milioni di donne subiscono violenze fisiche e sessuali. La maggior parte delle violenze accadono tra le pareti domestiche:il 69,7% degli stupri è opera del partner,il 17,4% da un conoscente,e solo il 6,2% è invece opera di estranei. Ma uno dei dati più allarmanti è senza dubbio la percentuale delle donne che non denunciano uno stupro o un maltrattamento: sempre secondo l’Istat, il 95% delle vittime non denuncia la violenza subita.
Obiettivo: diritti umani, una realtà per tutte le donne
“I dati – commenta Barboni – sono davvero allarmanti e in Italia ormai si deve parlare, di femminicidio: neologismo che comprende ogni forma di discriminazione e violenza contro la donna in quanto tale, quindi una violenza di genere. Purtroppo, però, sia in tempo di pace che in tempo di guerra le donne subiscono atrocità semplicemente per il fatto di essere donne. A milioni vengono picchiate, aggredite, stuprate, mutilate, assassinate, in qualche modo private del diritto dell’esistenza stessa. Con il termine femminicidio si parla anche di ragazze uccise dai padri perché rifiutano un matrimonio da loro imposto, di donne uccise dall’Aids, contratto dai partner sieropositivi, di prostitute uccise dai clienti,di mutilazioni genitali,pratica ancor ampiamente utilizzata spesso in condizioni sanitarie abominevoli,senza anestesia e soprattutto su bambine anche in tenerissima età. Bisogna impegnarsi per rendere i diritti umani una realtà per tutte le donne,ed è fondamentale che i governi si impegnino a rendere più forti le donne, a proteggerle,a far valere i loro diritti e bloccare la preoccupante escalation di episodi di violenza, anche gravi,delle ultime settimane. Bisogna prendere coscienza che questo è un fenomeno vasto ed aberrante e combatterlo con ogni mezzo:in questa battaglia sono essenziali anche la solidarietà degli uomini e il loro coinvolgimento,l’educazione dei giovani che sono il nostro futuro, per arrivare a un mondo senza più violenza sulle donne”.