Traffico internazionale di auto, in manette 18 persone. Tra gli arrestati anche un apriliano

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Potevano essere considerati a pieno titolo veri e propri artisti nel riciclaggio e nella clonazione delle auto di lusso, rubate ai legittimi proprietari per poter essere piazzate sul mercato illegale che dalla provincia di Latina e di Roma portava fino alle coste del Nord Africa. Tunisia, Marocco e Mauritania tra le mete prescelte. A sgominare la banda, dopo un’indagine lunga ed articolata, i Carabinieri del Reparto Territoriale di Aprilia che questa mattina, con l’operazione Laundering hanno arrestato 18 persone, coinvolte a vario titolo nell’inchiesta, con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, furto e traffico illegale delle auto di lusso. Tredici le persone raggiunte dall’ordine di custodia cautelare in carcere, altri 5 ai domiciliari. Tra gli arrestati, sei stranieri e nove italiani, figura anche l’apriliano Mauro Latini. Tra le altre persone arrestate Marco e Giorgio Germani, Alì Dridi e Mograne Youness, Halilovic Zdravko, daniele Adriano, Giacomo Petrilli, Stefano Romualdi, Maurizio Longo, Nabil Salami, Mohamed Harrada, Yassine Boujida, Omraty Abdelhak e Aboukacem Anouche. Cinque anni di indagine, condotte dai militari del Reparto Territoriale di Aprilia, hanno permesso di ricostruire nel dettaglio i ruoli assegnati a ciascuno dei componenti del sodalizio criminale, coinvolti a vario titolo nell’inchiesta, che dovranno rispondere dei reati di associazione a delinquere finalizzata alla ricettazione e al reciclaggio di veicoli di provenienza illecita e fraudolenta dispersione dei beni assicurati. Petrilli, Halilovic e Daniele si occupavano del furto materiale delle vetture, poi affidate all’apriliano Latini e al romano Longo, che si occupavano rispettivamente della contraffazione delle targhe e dei telai. Il filone delle truffe assicurative e finanziarie era invece gestito da Marco e Giorgio Germani e da Stefano Romualdi, che avevano il compito di procacciare potenziali clienti, che decidevano di disfarsi delle auto affidandola alla banda di trafficanti. Le auto di lusso clonate e pronte per l’espatrio venivano poi rivendute agli altri arrestati, Dridi, Mogrante, Salami, Harrida, Boujida, Omraty e Anouche. Oltre alle persone finite in manette ieri mattina nel corso dell’operazione condotta con l’impiego di 85 militari, le indagini hanno riguardato altre 54 persone per le quali il Gip non ha ritenuto opportuno disporre la misura cautelare. Le indagini, scattate nel 2010 in seguito ad una denuncia sospetta su un furto d’auto pervenuta alla stazione dei carabinieri di Sermoneta, ha però coinvolto 72 persone, coinvolte a vario titolo nel traffico illegale, un volume di affari da 4 milioni di euro. La banda dei trafficanti di auto di lusso, auto di grossa cilindrata come Range Rover, Bmw X5 e X6, Mercedes Classe E, Toyota Rav 4, aveva messo in piedi vere e proprie officine per la clonazione delle auto, che dopo la clonazione dei documenti e le modifiche apportate al telaio, raggiungevano via terra o via mare Barcellona per raggiungere poi le coste del Marocco. Secondo i militari di via Tiberio erano due i canali di approvviggionamento delle vetture, uno vede coinvolti i legittimi proprietari dei veicoli assicurati contro il furto che dietro compenso venivano venduti a soggetti della compagine criminale. Il proprietario provvedeva poi a denunciare il furto presso la compagna assicurativa dopo che le auto avevano ormai raggiunto le coste africane. L’altro filone invece riguardava le auto rubate soprattutto nella Capitale, che venivano clonate mediate l’utilizzo di piattaforme informatiche che consentivano di individuare una vettura identica per colore e modello, all’insaputa del legittimo proprietario. L’auto veniva dunque modificata attraverso ripunzonatura del telaio, apposizione della targa contraffatta e corredata di certificato di proprietà e carta di circolazione falsificata, partiva alla volta del Nord Africa Il gruppo, che vantava di basi d’appoggio in tutto il litorale romano e sul territorio pontino, era in grado di occuparsi di ogni aspetto dell’attività illecita, dal furto alla ribattitura del telaio, fino alla contraffazione dei documenti, trattando circa 200 autovetture l’anno. Le auto di lusso venivano imbarcate al porto di Civitavecchia, dirette a Barcellona, quindi a Tangeri, oppure per raggiungere le stesse mete venivano imbarcate dal porto di Livorno. A far scattare l’indagine, condotta per sei mesi dalla stazione di Sermoneta e poi passata ai colleghi di Aprilia, una denuncia di furto sospetta presentata dal proprietario dopo che l’auto era già stata imbarcata a Civitavecchia alla volta della Spagna.  Questa mattina i carabinieri di Aprilia, oltre all’arresto dei 18 soggetti, tra cui Mauro Latini, un apriliano del 1963 dedito alla contraffazione, hanno recuperato 34 vetture non ancora clonate, un’operazione che ha richiesto l’impiego di 85 militari tra Roma, Aprilia e Salerno. Eseguite anche 19 perquisizioni domiciliari. Le indagini hanno riguardato altre 54 persone per le quali il Gip non ha ritenuto opportuno disporre la misura cautelare. Tra le vittime illustri dei trafficanti di auto figura anche l’ex calciatore della Lazio Mauro Zaratè. La sua auto, rubata a Roma, sarebbe stata recuperata a Firenze dalla Polizia Stradale.