Latina, l’Isde insiste: no a biogas, il rifiuto diventa risorsa se differenziato e riciclato

Pasquale Milo

Riceviamo dall’Isde di Latina una nota, a firma del presidente Pasquale Milo, sulla contrarietà dei medici per l’ambiente alla realizzazione di nuovi impianti biogas. L’intervento, che riportiamo di seguito, è scaturito dal convegno organizzato da Federlazio, il 20 giugno scorso, dal titolo “Da rifiuto a risorsa per l’ambiente”.

 L’ISDE di Latina è contraria alla costruzione di nuovi impianti a Biogas, alimentati da rifiuti e sottoprodotti,  nella provincia di Latina e in particolare nelle vicinanze dell’Oasi di Ninfa, tra Sermoneta,  Cisterna di Latina e Latina Scalo, sito in cui la Regione Lazio ha dato parere favorevole sull’impatto ambientale per la costruzione di un impianto a biogas e  al confine tra Latina, Aprilia e Nettuno, in località Le Ferriere, altro sito popolato e dedito all’agricoltura e al rispetto ambientale. Per l’ ISDE il rifiuto può essere una risorsa per l’ambiente solo se gestito in modo adeguato con una raccolta differenziata spinta e con il riuso e il riciclo e non costruendo “mostri inquinanti”.

 L’Isde Latina ribadisce questa sua posizione,  che è quella dell’ISDE Nazionale , non come critica sterile, rilasciando solo comunicati stampa di contrarietà agli impianti,  ma realizzando un convegno il 4 febbraio 2017  in cui sono stati invitati illustri relatori esperti sul tema centrali a biogas e a biomasse e  tutti coloro che erano interessati, proprio per avere la più ampia trasparenza e il più largo contraddittorio. “Chi ha partecipato al convegno conosce perfettamente la nostra posizione e la nostra contrarietà; chi ha partecipato al convegno sa che un contraddittorio c’è stato e pure molto acceso.

Contradditorio a cui noi non ci sottraiamo, in quanto la nostra è l’esperienza di illustri studiosi della problematica, che hanno maturato conoscenze in tutta Italia su tale criticità  e ci basiamo anche sulle  verifiche effettuate dal Gestore Servizi Energetici, che hanno evidenziato come in Italia il 64% degli impianti a biogas e a biomasse risulta irregolare (Commissione Parlamentare d’inchiesta sugli illeciti inerenti i rifiuti del dicembre 2015)”.

Inoltre l’ISDE di Latina, per il principio di precauzione (Carta di Padova del 2008) vuole salvaguardare l’ambiente per tutelare la salute dei cittadini (art.5 del Codice di Deontologia Medica), dando allarme  alle Istituzioni (Comuni, Provincia e Regione) che devono  controllare attentamente gli impianti esistenti e fare in modo che non ne costruiscano altri.

La circostanza della nostra assenza al Convegno, di cui ci siamo scusati, è da attribuire solamente ad un fatto contingente di impossibilità ad intervenire.

Per cui l’ISDE di Latina, come suo principio statutario, esorta  le Istituzioni, Regione Lazio, Provincia di Latina e Comuni di Latina, di Aprilia, di Sermoneta, Norma e Cisterna di Latina, che sono posizionati nelle aree a rischio, a fare tutto ciò che è nelle loro possibilità per  bloccare la costruzione di tali Centrali. 

Le soluzioni alternative a questi “mostri inquinanti” ci sono e vanno ricercate in una rigorosa e corretta gestione dei rifiuti che, se realizzata attraverso la raccolta  differenziata  “porta a porta”  e con  una reale politica del riuso, del riciclo e della riduzione dei rifiuti, non ha alcun bisogno della realizzazione di impianti di biodigestione; in particolare, per smaltire le biomasse agricole, i rifiuti dei frantoi e quant’altro di vegetali di scarto, si deve promuovere il compostaggio aerobico domiciliare, di quartiere e industriale, specie in territori prettamente agricoli. Il compostaggio aerobico demolisce la sostanza organica quali residui di potatura, scarti di cucina, rifiuti del giardinaggio, in modo naturale e non produce gas combustibili. Tale sostanza organica produce un fertilizzante ottimo per l’impiego in agricoltura, al contrario l’anaerobico,  agisce a caldo con produzione di metano, altri gas  e di percolato liquido inquinante.

In definitiva per la produzione di energia pulita basta incrementare le fonti veramente rinnovabili (solare, eolico, moto marino ecc.). Le alternative al trattamento dell’umido, stallatico ed organico sono i biotunnel (per le esigenze delle grandi città o dei grandi allevamenti) oppure le compostiere di quartiere(due compostiere aerobiche Neter ogni 15.000 abitanti circa) e le semplici compostiere da giardino ad uso domestico.

Noi come Isde Latina desideriamo solo che, oltre alle centrali, purtroppo già esistenti,  non ne vengano costruite altre nella nostra provincia soprattutto vicino a Paesi sempre attenti al rispetto ambientale e alla salute dei cittadini.

 

Dott. Pasquale MILO

Presidente dell’ISDE di Latina

isdelatina@gmail.com