Latina, il bene della Ztl passa per Rinascita civile e Quartieri connessi

“Latina centro, 9.30 del lunedì. Noterete la straordinaria operosità di questa città.
Il business riempie l’aria. Ma che dico! Si taglia a fette”. Seguono relative foto della zona a traffico limitato del capoluogo pontino. Siamo sui social e di post come questi ne girano in tutte le salse, con immagini di un’area deserta, non solo di lunedì, né solo di notte o sotto il sole. Che i commercianti non siano contenti è ormai noto. Nei giorni scorsi si è mossa anche la Confesercenti regionale per chiedere al sindaco Damiano Coletta di ripensare al progetto e nel frattempo di riaprire il centro con turnazioni a fasce orarie. Ma il riaccendersi delle polemiche, in realtà mai sopite, ha messo in agitazione Rinascita Civile e Quartieri Connessi, due sodalizi cari a Latina Bene Comune, che oggi con una doppia nota stampa hanno voluto esprimere tutta la bontà dell’operazione Ztl. Vediamo.

Immagine del traffico, visione anacronistica

“La realizzazione dell’isola pedonale è stata, a nostro avviso, un cambio di passo importantissimo  per la città, perché ha finalmente creato uno spazio libero di condivisione per i suoi abitanti – scrive il presidente di Rinascita civile Sara Lazzaro -. Un centro pedonale non solo è in linea con quanto realizzato nelle più belle città di Italia, ma è un requisito fondamentale affinché i cittadini possano identificarsi in quello spazio, vivere l’appartenenza ai luoghi, sentirli come possibilità e occasione per essere comunità. L’immagine del traffico intasato del centro cittadino, del parcheggio barbaro, delle macchine in doppia fila per fare  acquisti ‘al volo’  è ormai anacronistica e racconta un’idea di città costruita  in funzione del consumo,  della comodità del singolo, di un’individualità selvaggia che tutti noi, oggi, abbiamo l’obbligo di rifiutare”.

Meglio potenziare la ciclabilità e mettersi d’accordo con i commercianti

“Individuare nella Ztl – prosegue Rinascita civile –  la causa della chiusura di molte attività commerciali,  inoltre, ci sembra una visione miope che finge di non vedere la portata globale della crisi economica a cui si può rispondere solo valorizzando la vocazione turistica della città ed il suo patrimonio paesaggistico e architettonico. Certo si può aggiustare il tiro, potenziando la ciclabilità dalle periferie al centro, il trasporto pubblico, le aree per il parcheggio, ma è necessaria soprattutto una programmazione condivisa tra commercianti, ristoratori, associazioni, amministrazione al fine di trovare soluzioni comuni ma di alto volo. Come cittadini dobbiamo trovare il coraggio di condividere questo volo. All’amministrazione dobbiamo chiedere l’opportunità di costruirlo insieme”.

A Latina vittime di acchiappaconsensi

Per Quartieri Connessi invece la polemica sarebbe orchestrata dal solito acchiappaconsensi di turno. E’ il presidente Ferdinando Cedrone a spiegarlo attraverso la sua esperienza lavorativa che lo porta in giro per l’Italia. Di recente è stato a Cremona e il centro storico interamente pedonalizzato gli è piaciuto molto. Stessa cosa a Pistoia, Empoli, Ascoli, Viterbo e in molte altre città. Ma in queste realtà urbane mica possono essere “tutti matti, sconsiderati, avventurieri” se gradiscono l’isola pedonale, sembra sottolineare Cedrone a sostegno del fatto che il malcontento di Latina sarebbe frutto di abili acchiappaconsensi.

A Latina timorosi dei cambiamenti

“Mi occupo di Formazione nel settore della Comunicazione – continua Cedrone -. Nella programmazione neuro linguistica esistono i Metaprogrammi che, tra l’altro, studiano  i comportamenti attraverso i quali le persone prendono le loro decisioni: ci sono persone che prendono decisioni secondo una modalità ‘Via da’ ed altre “Verso”… Evidentemente, anche in questa città, ci sono esercenti proiettati Verso, verso cioè il futuro ed altri per i quali i cambiamenti, invece, sono sempre e solo una minaccia (i Via da) che vivono nella loro zona di confort e non accettano alcun mutamento…”. Ecco appunto, per Cedrone a Latina è pieno di “via da” che comunque definisce legittimi. “Nulla di male in tutto questo, ci mancherebbe – continua il presidente di Quartieri Connessi -, comprendiamo le loro ragioni, per chi vive di commercio, in un’epoca difficile come questa, non è facile accettare il rischio di vendere anche un solo oggetto in meno. Lo capiamo e comprendiamo. Ma questo rischio, è davvero così reale? A leggere i tanti studi di settore pubblicati sul web, non sembrerebbe così alto, anzi, generalmente si osserva il contrario, le Isole pedonali per molti sono una manna (vedi ad es.: Fonte: Politecnico di Milano, Lab. di urbanistica: Paolo Sarpi, “verso un’identità”)”.

La maggioranza dei cittadini vorrebbero una ztl più estesa

Comunque, per Cedrone vale la regola della democrazia: comandano i numeri e l’amministrazione deve operare per la maggioranza dei cittadini: il bene comune, appunto. “La maggior parte dei cittadini – conclude il presidente di Quartieri connessi – vuole l’isola pedonale, e tanto è emerso anche da alcuni diversi sondaggi (tra i quali ricordiamo uno molto partecipato di RinascitaCivile) dove si evidenziava sempre una netta maggioranza a favore dell’isola pedonale.  Di questo, l’amministrazione comunale deve tenerne conto. Molti cittadini, anzi, la vorrebbero ancora più ampia, a dar respiro a chiunque voglia riappropriarsi del piacere di fare una passeggiata in centro città senza rischiare di venire falciato dall’autista o motociclista di turno, e magari fare anche qualche spesa in tutta sicurezza e con la necessaria serenità. E’ proprio così anormale tutto questo?”