Latina Ambiente, in vendita per quasi due milioni di euro la partecipazione di Ecoambiente

Angela Pierro e Lorenzo Palmerini, curatori fallimentari della Latina Ambiente

Sfiora i due milioni di euro il prezzo base di vendita del 51% delle quote di Ecoambiente. Lo hanno reso noto Lorenzo Palmerini e Angela Pierro, curatori fallimentari della Latina Ambiente, attraverso un avviso pubblicato ieri sul sito della società in liquidazione, mettendo così in vetrina uno dei “gioielli” più preziosi dell’azienda pubblico-privata del servizio di igiene urbana del capoluogo pontino dichiarata fallita il 7 dicembre 2016 dal Tribunale di Latina.

La curatela fallimentare, nell’ambito delle procedure di liquidazione, invita gli interessati a manifestare il proprio interesse con esplicita indicazione della migliore offerta economica all’acquisto della quota di partecipazione pari al 51% del capitale sociale di Ecoambiente Srl con sede in Latina, via Monfalcone Km 2,5, anche nella forma, eventualmente, del diritto di opzione a sottoscrivere il capitale da ricostituire. Valutazione di riferimento 1.972.925 euro.

Gli interessati potranno inviare la propria offerta sulla PEC del Fallimento ltf992016@procedurepec.it.

Ecoambiente, le cui quote pari al 51% sono ora in vendita, è la società che gestisce la discarica in cui conferiva i rifiuti il Comune di Latina, oggi chiusa ma in attesa di nuove autorizzazioni da parte della Regione Lazio. Due i progetti in ballo: un ampliamento, ovvero il sovralzo per un aumento volumetrico di 400mila metri cubi per il conferimento di rifiuti pre-trattati a bassa concentrazione di organico; e un nuovo invaso da un milione di metri cubi. Il primo progetto è in attesa di Valutazione di impatto ambientale; è in stand-by da tempo ma nelle sedi istituzionali, come ad esempio la Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su illeciti ambientali ad esse correlati, la Regione ha chiarito di poter dare il definitivo ok non appena sciolto in nodo della bonifica in corso presso il sito di via Monfalcone. Il secondo progetto è in fase embrionale, comunque depositato in Regione. A questi due progetti, in verità, se ne aggiunge un terzo, già autorizzato, ovvero quello per la realizzazione di un impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb), forse un po’ superato e che comunque abbisogna di investimenti per la sua realizzazione.

Con l’avviso per la manifestazione di interesse all’acquisto, la curatela fallimentare va ad esplorare il mercato tenendo conto che il socio minoritario, la Ecolatina titolare del 49% delle quote, potrebbe esercitare il diritto di prelazione.

Allo stato dei fatti, la discarica di Borgo Montello – considerando che la Regione Lazio non ha chiuso le pratiche con dinieghi – può risultare ancora appetibile ad operatori del settore in espansione. Un rischio per il Comune, la cui amministrazione in carica si è pubblicamente impegnata a che la discarica di Borgo Montello non aprisse mai più i battenti. Con un’operazione di natura sociale l’ente municipale potrebbe rientrare in gioco con un’offerta adeguata e porre così la pietra tombale sull’eventuale ritorno in esercizio. Ambientalismo fantasioso? Servirebbe un progetto virtuoso, probabilmente impossibile da redigere considerando i tempi stringenti dei bandi di vendita della Latina Ambiente che nel loro complesso costituiscono un campo minato per il Comune di Latina.

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