Pontinia, una puzza da morire… per ragioni economiche. Sep sequestrata, odore di emergenza rifiuti

Sequestro dell’impianto di compostaggio Sep e nomina di un amministratore giudiziario, nella persona del dottor Mario Cucchiarelli, per fermare le emissioni maleodoranti fonti di pericolo per la collettività, in ragione delle conseguenze sanitarie, malessere ed insopportabile ammorbamento in atto. E’ quanto ha disposto il giudice delle indagini preliminari Giuseppe Cario, con decreto di sequestro preventivo eseguito questa mattina a Pontinia dai carabinieri forestali del Nipaf di Latina.

Il provvedimento è stato emesso su richiesta del sostituto procuratore Giuseppe Miliano alla luce degli accertamenti svolti dal personale del Nipaf a partire dal 19 luglio 2017 fino alla prima settimana di agosto scorso. Con ripetuti sopralluoghi i carabinieri forestali hanno verificato che il cattivo odore, lamentato a più riprese dagli abitanti della zona e da imprenditori e lavoratori delle ditte locali, avrebbe avuto una provenienza certa, ovvero quella della Sep, sita in località Mazzocchio. In particolare i militari hanno accertato che le esalazioni non sarebbero state di carattere temporaneo, legate quindi a fenomeni isolati o accidentali, ma di tipo continuo e persistenti nel tempo.

In base alle indagini svolte, inoltre, sarebbe stata accertata anche la provenienza del consistente sversamento di rifiuti maleodoranti in un terreno agricolo della Migliara 50 e mezzo avvenuto a fine luglio. Gli investigatori del Nipaf avrebbero acquisito documentazione comprovante la fornitura gratuita di “compost” da parte della Sep. Sul caso specifico è in corso un’indagine dei carabinieri del Noe che avrebbero accertato che quel “compost” utilizzato come fertilizzante in realtà non presentava requisiti di legge per essere definito “compost”, motivo per cui l’amministratore della Sep Alessio Ugolini, oggi indagato per il reato di gettito pericoloso di cose, era stato deferito per gestione illegale di rifiuti.

Il reato contestato oggi a Ugolini è quello ai sensi dell’articolo 674 del Codice penale, gettito di cose pericolose… appunto. Le cose pericolose, nel caso della Sep, sono i cattivi odori provenienti dall’impianto finito sotto accusa e dai rifiuti scaricati nel terreno agricolo al centro dell’altra indagine per gestione illegale di rifiuti.

Il Gip Cario, nel decreto di sequestro, spiega che i fatti accertati configurano la contravvenzione penale di cui all’articolo 674 del penale: “Le esalazioni maleodoranti e nauseabonde – si legge nel provvedimento – sono idonee a cagionare un fastidio fisico quale nausea o disgusto, ovvero aventi un impatto psicologico negativo sull’esercizio delle normali attività”.

I disagi lamentati ed accertati dal Nipaf investirebbero un’ampia area che si estende anche nei comuni limitrofi di Sonnino e Priverno. Nausea e vomito che avrebbero spinto anche un imprenditore a ridurre l’orario di lavoro del proprio personale impiegato all’esterno… per eccesso di puzzo.

Eppure, qualcosa all’interno della Sep si sarebbe potuta fare per evitare che la trasformazione dei rifiuti umidi provenienti da diversi comuni si trasformasse in un incubo per la collettività. E’ quanto emerge dall’inchiesta del sostituto Miliano che, nella sua richiesta di sequestro, mette in evidenza che l’Arpa sia nel 2015 che nel 2016, nel corso di accertamenti, aveva verbalizzato che l’insediamento industriale in questione era dotato di tecnologie utili ad abbattere le emissioni maleodoranti… ma. Nel decreto di sequestro viene evidenziato come gli accertamenti dell’Arpa “comprovano la risalenza nel tempo delle immissioni e che i sistemi di abbattimento delle emissioni maleodoranti, pur presenti, non vengono probabilmente utilizzati correttamente ed in modo continuo per ragioni meramente economiche (elevati costi di gestione di tali sistemi)”. “Infatti – si legge ancora – non è un caso che ad ogni controllo la ditta si giustifichi, in relazione al non corretto funzionamento dei sistemi di abbattimento delle arie esauste, con verifiche di manutenzione straordinaria degli impianti in corso. Sussiste per i motivi su indicati il fumus commissi delicti del reato ipotizzato”.

Ora l’impianto è sotto sequestro e il trattamento dei rifiuti organici è interrotto. Quali conseguenze? C’è il timore che in provincia di Latina ci si possa trovare tra qualche ora in emergenza per il conferimento dell’umido, essendo la Sep una delle ultime tappe dei servizi di igiene urbana dei diversi centri pontini. Il Comune di Latina, nel pomeriggio di oggi, ha invitato la cittadinanza a evitare di conferire la frazione umido-organica della raccolta differenziata per i prossimi due giorni, laddove non fosse strettamente urgente e necessario.

Il giudice ha affidato l’impianto all’amministratore giudiziario. Il dottor Cucchiarelli potrà fare il miracolo di attivare le tecnologie presenti all’interno della Sep per una lavorazione legale dei rifiuti organici e consentire la riapertura ai conferimenti?

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