“Alta diagnostica a Latina, Coletta riferisca in Consiglio lo stato dell’arte”

Alessandro Calvi

Sono passati più di due mesi da quando il caso dell’alta diagnostica “tradita” è uscito dal Consiglio comunale di Latina con un ordine del giorno approvato che demandava al sindaco Damiano Coletta l’individuazione di una o più figure tecniche per valutare la comparazione dei macchinari previsti nell’accordo di programma originario con quelli del cosiddetto piano B, scelti per la rimodulazione dell’accordo. L’impegno era quello di tornare in aula con il responso dei tecnici incaricati. Ma “sul centro di alta diagnostica a Latina è calato il silenzio”, attacca il consigliere Alessandro Calvi. “Un sipario che, grazie al mutismo del sindaco Coletta – afferma Calvi, si è voluto far scendere ad arte per evitare di scegliere e decidere”.

Le ultime notizie in merito alla realizzazione di un polo di eccellenza nella diagnostica, nella prevenzione e nella ricerca, unico in Italia e tra i primi in Europa, riguardano l’affidamento al presidente eletto della SIRM (Società italiana di Radiologia medica), professor Grassi, dell’incarico di tecnico super partes per effettuare la comparazione tra i macchinari previsti dall’accordo di programma e quindi dal progetto iniziale e quelli attualmente proposti, come seconda scelta, dalla Fondazione Roma.

“Da allora sono trascorse settimane – incalza Calvi – in cui nulla è dato sapere in merito ai tempi necessari ad effettuare le valutazioni del caso e alla redazione della relazione finale. E l’unica certezza per i cittadini è che la realizzazione di un Centro di Alta diagnostica, comprensivo del tomografo PET – RM ibrido da 3 Tesla di campo, metodica combinata di una Risonanza Magnetica ad alto campo (3 Tesla) particolarmente indicata nella diagnostica Neuro ed in campo oncologico (malattie tumorali), e PET (diagnostica funzionale) con simultaneità e complementarietà dei rilievi diagnostici, sta sfumando miseramente nel disinteresse generale”.

Il consigliere Calvi, esponente di Forza Italia, sottolinea che il non avere contezza dei tempi possa tradursi “nella volontà chiara di gettare fumo negli occhi dei cittadini e di distrarre l’attenzione dall’unico obiettivo che andava, e va, perseguito compatti sotto il profilo istituzionale che sta nel rispetto di quanto contenuto nell’accordo di programma firmato ad aprile 2015”. “Ruolo di cui abbiamo investito il sindaco Coletta – continua Calvi -, pensando forse erroneamente che avesse a cuore il futuro della città che amministra, incaricandolo formalmente in consiglio comunale, unico luogo deputato a decidere delle sorti della città e degli interessi reali dei nostri cittadini, di guidare la difesa di un progetto che non accetteremo mai venga negoziato. Quando si parla di progetti, di rilevanza internazionale come questo, temporeggiare non è consentito. E per queste ragioni, perché vogliamo che al silenzio sia sostituita l’azione chiara, chiediamo che il sindaco convochi urgentemente e nuovamente il consiglio comunale monotematico sulla questione del Centro di Alta diagnostica. E in quella sede, a nome di tutti i cittadini che attendono e meritano risposte, chiederemo al sindaco Coletta cosa intenda realmente fare. Se voglia continuare ad attendere, come accaduto sinora, l’evolversi degli eventi accettando di fatto la proposta al ribasso della Fondazione Roma di sostituire il macchinario previsto. O se intenda, come auspichiamo, cominciare a far sentire la propria voce, comunicandoci quando la relazione sarà pronta mettendoci tutti nelle condizioni di avere gli elementi necessari per arrivare ad una decisione definitiva. Già da oggi, e come fatto in precedenza, annunciamo al sindaco Coletta che non siamo disposti in alcun modo ad accettare compromessi”.

“Noi vogliamo – conclude Calvi – il rispetto dell’accordo siglato nel 2015 e vogliamo che Latina sia trattata al pari di tutte le altre grandi città europee. La nostra città e la nostra identità, così come le nostre eccellenze e il futuro delle generazioni che verranno, non possono e non devono essere svendute. Se Coletta è questo che intende fare lo dica almeno e smetta di nascondersi dietro a strumentali quanto inaccettabili silenzi”.