Rifiuti a Latina, nel mirino dell’Abc i sacchetti d’import. Dal mutuo alla differenziata spinta, la tabella di marcia di Bernardini

Michele Bernardini, Roberto Lessio, Dario Bellini e Laura Perazzotti

Ottenimento del mutuo di 12 milioni di euro, bando per l’acquisto delle nuove attrezzature e incremento della forza lavoro per arrivare all’ultimo quadrimestre dell’anno al nuovo servizio di igiene urbana della città. E’ questa la tabella di marcia indicata oggi dal direttore generale della nuova azienda Abc che a Latina gestisce la raccolta dei rifiuti, nel corso della sua audizione in commissione Ambiente chiamato a riferire sull’avvio del servizio dal presidente dell’organismo Dario Bellini, anche su sollecito dell’opposizione.

Il passaggio dalla Latina Ambiente all’Abc è stato difficoltoso per il venir meno del servizio di riassetto, pulizia attorno ai cassonetti, in precedenza affidato ai lavoratori interinali che non sono stati assunti nell’Abc. Un servizio indispensabile anche per via della carenza di cassonetti, 1.100 contro i 1.400 che si pensava di avere a disposizione. Ma, come già preannunciato da Demetrio De Stefano, presidente del consiglio di amministrazione, Bernardini ha confermato che non saranno rimpiazzati perché per il nuovo servizio non saranno più necessari. Si tratta quindi di tenere duro, mentre il riassetto che prima veniva effettuato nell’orario notturno è stato ripristinato nelle ore diurne in simultanea con lo svuotamento dei cassonetti, il che ha migliorato la situazione ma comportato anche altre criticità dovute alla carenza dei mezzi.

Cosa si può fare in questi mesi, in attesa dell’avvio effettivo del nuovo servizio, differenziata spinta?

La prima cosa da fare, secondo il direttore generale, è cercare di creare una barriera di protezione agli ingressi della città, per evitare che le persone che arrivano da fuori si portino i rifiuti da casa per conferirli nei cassonetti di Latina con un aggravio delle spese per il Comune del capoluogo. “Buona la situazione trovata nei borghi – ha detto Bernardini – dove si effettua il porta a porta, ma questo stesso servizio non è stato mai attivato a Borgo San Michele né a Borgo Piave né a Latina Scalo”. Partire da questi punti con un porta a porta sarebbe ottimale per scoraggiare chi arriva da altri Comuni limitrofi, in cui si fa la differenziata, a caccia di cassonetti. “In questo modo – ha spiegato Bernardini – si potrebbero liberare dei cassonetti da collocare in altre zone in cui risultano carenti fino a quando nelle stesse non si arriverà con il nuovo servizio. Certo, se guardiamo ai numeri delle utenze sarebbe ambizioso poter partire con un porta a porta nei quartieri Q4 e Q5. Ma credo che punteremo prima agli ingressi della città”.

Il direttore generale di Abc si è poi soffermato sulla criticità riguardo il conferimento dell’umido. “Oggi stiamo conferendo a Tarquinia in un impianto che accetta 20 tonnellate a settimana, quando ne produciamo 60. Quindi siamo alla ricerca costante di dove dover portare la principale frazione della differenziata. Su un totale di 100, l’umido rappresenta il 30-35%. In vista dell’incremento della differenziata, mi auguro che riapra la Kyklos”. Per quanto riguarda in generale la scelta dei siti in cui conferire i rifiuti per lo smaltimento o il trattamento, Bernardini ha precisato che è una competenza comunale e che è quindi necessaria una fattiva collaborazione con il Servizio ambiente.

A più riprese, il direttore generale sollecitato anche dai commissari ha voluto chiarire la questione degli interinali. “Eventuali nuove assunzioni nell’Abc, essendo l’Abc un’azienda pubblica – ha detto – potranno essere effettuate mediante selezione pubblica. Ad oggi le assunzioni sono bloccate e potremmo eventualmente attingere da esuberi di altre realtà. Non è nostra intenzione farlo”. Bernardini, ricordando che oggi l’Abc conta di 149 operai, ha detto che il nuovo servizio (obiettivo ultimo quadrimestre 2018) comporterà l’impiego di circa 200 unità. Ecco quindi che gradualmente con l’attivazione del porta a porta l’Abc farà di nuovo ricorso agli interinali, relegando eventuali assunzioni a più in là nel tempo con criteri di selezione che tengano conto dell’esperienza e della provenienza locale del personale da assumere. Sull’aumento del costo del personale, l’assessore all’Ambiente Roberto Lessio ha detto che sarà compensato dalla minore spesa per il conferimento della frazione indifferenziata.

Il direttore generale dell’Abc in vista dell’attivazione del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti ha annunciato che sarà effettuata una campagna di sensibilizzazione e di informazione rivolta agli utenti del servizio e che il costo in bolletta entro il 2020 dovrà essere determinato dalla tariffazione puntuale, commisurata al quantitativo non differenziato.

Rispetto alle polemiche di questi giorni, Bernardini in risposta al quesito posto dalla consigliera Nicoletta Zuliani sull’assenza del contratto tra Comune e Abc ha riferito che l’Abc ha avuto in affidamento la continuità del servizio in attesa della stipula del contratto davanti al notaio. In risposta all’interrogativo posto dal consigliere Massimiliano Carnevale su chi avesse effettuato la valutazione dei beni acquisiti dalla Latina Ambiente e se dal primo gennaio 2018 l’Abc risultasse iscritta all’albo degli operatori ambientali, il direttore generale ha risposto che l’Abc ha effettuato le sue valutazioni sulla base della stima dei beni depositata in Tribunale dalla curatela fallimentare e che l’Abc ha acquistato tutte le autorizzazioni della Latina Ambiente poi volturate in un paio di giorni. Su quest’ultimo aspetto è intervenuto anche il consigliere Matteo Coluzzi, chiedendo espressamente di quali ditte esterne l’Abc si sarebbe avvalsa nei primi giorni per il trasporto dei rifiuti presso gli impianti. Bernardini ha detto: della Fageco e di una ditta facente parte del gruppo Cosmari, le stesse utilizzate anche dalla Latina Ambiente. Il consigliere Alessandro Calvi ha chiesto come mai l’Abc, consapevole del fatto che nel primo periodo avrebbe gestito il servizio in continuità della Latina Ambiente, non abbia tenuto conto del fatto che l’assenza degli interinali avrebbe potuto avere dei riflessi in termini di igiene urbana. Bernarini ha detto che 150 operai per una città di 126mila abitanti in condizioni di normalità sarebbero dovuti bastare per un sistema di raccolta con percentuali di differenziata basse come lo sono ora a Latina.

Oggi in commissione Bernardini ha voluto chiarire di aver accettato la sfida Latina, perché Latina è una città di 126mila abitanti, che potrebbe fare economie di scala da sola, con una provincia di 550mila abitanti idonea per creare un ambito territoriale ottimale. “Ma prima dobbiamo ancora risolvere il problema legato al riassetto dei cassonetti”, ha concluso il direttore generale con un pizzico di ironia.

Bernardini, che risponde al consiglio di amministrazione dell’Abc, ha annunciato che il piano industriale sarà pronto per marzo-aprile e che a breve sarà rinnovato il sito internet della Latina Ambiente con la grafica di Abc e un nuovo numero verde e nuovi indirizzi di posta elettronica, mentre resteranno identiche le altre utenze telefoniche.