Sabaudia, finanziere vittima dell’amianto ottiene il riconoscimento prima di morire

L'avvocato Ezio Bonanni e nel riquadro Antonio Dal Cin

L’amministrazione ha posto la parola fine all’odissea di Antonio Dal Cin, residente a Sabaudia, che è vissuto abbastanza da vedere portato a termine il procedimento amministrativo, che ha permesso di appurare la sua esposizione professionale a polveri e fibre di amianto nello svolgimento del servizio nella Guardia di Finanza.

È una vittoria per l’Osservatorio Nazionale Amianto, che fin dall’esordio della patologia asbestosica aveva sostenuto l’iniziativa di Antonio Dal Cin, peraltro coordinatore del dipartimento di riconoscimento di vittima del dovere (https://www.osservatorioamianto.com/dipartimenti/riconoscimento-di-vittima-del-dovere/)

Attivo il numero verde gratuito dell’Associazione ONA, 800 034 294, sempre al fianco delle vittime. Tutte le vittime dell’amianto, i finanzieri e gli appartenenti alle Forze Armate, che in qualche modo sono stati esposti ad amianto e/o in pericolo di vita per patologie asbesto correlate  possono rivolgersi al servizio sanitario dell’ONA, tutela e prevenzione sanitaria vittime amianto.

Un risultato che si deve anche alla caparbietà dell’avvocato Ezio Bonanni, che ha sempre rintuzzato tutti i tentativi di negazionismo delle condizioni di rischio amianto nella Guardia di Finanza.

Il Comitato di Verifica per le Cause di Servizio ha emesso il previsto parere per il riconoscimento di Antonio Dal Cin, Appuntato Scelto (in congedo) della Guardia di Finanza, “Vittima del Dovere”.

Ora non resta che attendere il decreto di riconoscimento che sarà emesso dal Ministero dell’Interno e notificato al diretto interessato.

“Sono emozionato. Aveva ragione l’avvocato Ezio Bonanni ad avere fiducia nella GdF, io temevo che fosse rigettata la mia domanda perché ho visto tante altre domande dei miei colleghi rigettate. Penso a G. M., mio collega, maresciallo della Guardia di Finanza, esposto ad amianto morto di mesotelioma, cui è stato negato il riconoscimento di vittima del dovere e penso a tanti altri morti che attendono giustizia su questa terra. Mi riferisco naturalmente al riconoscimento del giusto indennizzo e giusto risarcimento con il riconoscimento di vittima del dovere. Finché avrò un filo di voce e avrò un minimo di forza continuerò a invocare giustizia per i miei commilitoni che sono deceduti per patologie asbesto-correlate e per motivi di servizio. Per questo rivolgo un appello al Comando Generale della Guardia di Finanza perché si renda giustizia a questi morti per motivi di servizio. Chi dona la vita agli altri, come i miei commilitoni che sono deceduti per patologie asbesto-correlate e per motivi di servizio, non morirà mai e vivrà in eterno. Credo che il capo dello Stato dovrebbe insignire della medaglia al valore civile e militare coloro che hanno donato la vita per il servizio che hanno svolto in esposizione all’amianto, inconsapevoli e incolpevoli, vittime della fibra killer», dichiara Antonio Dal Cin.

“Sono felice per Antonio – ha replicato l’avvocato Bonanni, presidente Ona -temevo e temo di ricevere uno di questi giorni la notizia del suo decesso come è avvenuto per migliaia di esseri umani da quando, dal gennaio 2000, mi occupo della problematica amianto. Un diniego avrebbe sconvolto ancora di più Antonio Dal Cin e credo che sarebbe morto immediatamente per la pena di sentirsi doppiamente vittima. Così almeno gli è stata restituita la dignità, saluterà la vita con l’onore delle armi e del riconoscimento della sua qualità di vittima del dovere. Spero che le cure del Prof. Mutti possano continuare ad alleviare le sofferenze dell’ex militare vittima dell’amianto e anzi in cuor mio sono sicuro che il buon Dio lo farà vivere ancora nonostante la diagnosi infausta dei sanitari”.

Il giorno 24 gennaio 2018, in Roma, nell’adunanza n. 903, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, Comitato di Verifica per le Cause di Servizio, con Posizione n. F3921044, pronuncia il Parere n. 825582017.

La Sezione, Presieduta da Pierluigi Di Stefano magistrato della Corte di Cassazione, e composta altresi’ da Enrico Tomao Generale Ispettore Capo Medico, Piervalerio Manfroni Generale Ispettore Capo Medico, Antonio Volpe Avvocato dello Stato, Assunta Carnevale Dirigente 2° Fascia M.E.F., con l’assistenza del Segretario Miriam Cardarelli, integra il Collegio per Comando Generale della Guardia di Finanza il Capitano Massimo Panici, vista la documentata richiesta di parere n. 825582017 del 07/02/2017 dal Ministero dell’Interno – Pubblica Sicurezza relativamente al quadro morboso diagnosticato al Signor Dal Cin Antonio , nato il 25/09/1969, Appuntato Scelto,  visti in particolare il D.P.R. 29/10/2001, n. 461, l’art 58 D.P.R. 03/05/1957, n. 686 e l’art. 64 D.P.R. 29/12/1973, n. 1092, visto il D.P.R. 7 luglio 2006, n. 243, visti i pareri di questo Comitato n. 126062015 del 23/12/2015 e n. 027112016 del 26/10/2016,udito il Relatore Manfroni e sentito il Collegio, preso atto del processo verbale n. BL/ G N . T51415B 04 / 2 015 della CMO di ROMA, considerato che l’infermita’ “Opacità del domo pleurico bilaterale di lieve entità”, gia’riconosciuta dipendente da causa di servizio da questo Comitato come “asbestosi pleurica” con il parere n. 126062015 del 23 /12 / 2015, può altresi ‘ ritenersi riconducibile alle particolari condizioni ambientali od operative di missione, previste dall’art. 1, comma 1, lettera C, del D.P.R. 7 luglio 2006, n. 243 e risultanti dagli atti, le quali hanno esposto il dipendente a circostanze straordinarie e fatti di servizio caratterizzati da maggiori rischi in rapporto alle ordinarie condizioni di svolgimento dei compiti di istituto ponendosi quali causa ovvero quantomeno concausa efficiente e determinante del la patologia suddetta. Il Collegio e ‘ giunto alle predette conclusioni tenuto, altresi’, conto del rapporto informativo redatto dal Comando Guardia di Finanza Compagnia Prosecco n. 0224280/2017 del 06/12/2017 e del Parere Consiglio di Stato n. 02526/201O del 01/06/2010,

DELIBERA di espr imere il richiesto parere così come specificato nel considerato a parziale modifica del parere n. 027112016 del 26/10/2016, in Roma, nell’ adunanza n. 903 del 24.01.2018 .

Firmato rispettivamente dal presidente Pierluigi Di Stefano, dal segretario Miriam Cardarelli e dal relatore Piervalerio Manfroni.