Colture danneggiate dalle calamità naturali, l’Aspal: nessuna risposta dal governo e dalla Regione Lazio

“Nei giorni scorsi, molti agricoltori del nostro territorio, hanno subito l’ennesima calamità naturale, sia in provincia di Latina che di Roma. Questa ennesima calamità va ad aggiungersi alle gelate primaverili dello scorso anno, ed anche alla crisi idrica sempre dello scorso anno, aggravata come abbiamo denunciato e dimostrato più volte, anche da una gestione inadeguata da parte del Consorzio di Bonifica di Latina, negli anni passati e precedenti al 2017”. Così l’Aspal, Associazione dei produttori agricoli del Lazio, torna a denunciare l’assenza di risposte da parte della politica del territorio a fronte di calamità che hanno “causato ingenti perdite di produzioni”.

“La Regione Lazio – afferma l’Aspal – lo scorso anno dichiarò lo stato di calamità naturale, ma lo Stato italiano nonostante tutto non ha stanziato risorse adeguate per fare fronte alle numerose perdite economiche che ci sono state sul nostro territorio. Vogliamo inoltre ricordare gli ormai mancati indennizzi da parte della Regione Lazio, nei confronti dei coltivatori di kiwi del nostro territorio per i danni subiti dalla batteriosi sul kiwi, nonostante tutto ci fosse una graduatoria regionale da rispettare. A tutto questo dobbiamo aggiungere purtroppo: i prezzi inadeguati dei nostri prodotti agricoli al campo; il ritardo dei PSR, non andati ancora a finanziare gli agricoltori aventi diritto, con il serio rischio che i soldi messi a disposizione dalla Comunità Europea tornino indietro per scadenza dei termini; ed infine le continue vessazioni dai vari organi ispettivi nei confronti degli agricoltori che lavorano la terra, come se fossero dei banditi da perseguitare e da combattere”.

Nell’ultima assemblea dell’Aspal è stata data lettura e successivamente consegnato un documento alle varie forze politiche, indicando anche la strada da percorrere, secondo i produttori, per fronteggiare questa attuale persistente crisi. “Purtroppo ad oggi – afferma l’Aspal -, anche dopo questa estenuante e lunga campagna elettorale, fatta spesso di insulti, di offese anche su internet, fra candidati di coalizioni diverse tra di loro, soprattutto a livello comunale, non abbiamo ricevuto nessuna risposta da parte della politica, ad ogni livello.  Ci aspettiamo, oltre che da questo Parlamento neo eletto, anche dal nostro nuovo Consiglio Regionale, degli interventi immediati che possano far fronte a questa situazione tragica, che ormai persiste nelle nostre campagne da un po’ di anni a questa parte. Ma la nostra raccomandazione, è indirizzata soprattutto nei confronti delle amministrazioni comunali del nostro territorio, nonché dai vari consiglieri comunali appena eletti, affinché la finiscano di insultarsi a vicenda come se nulla fosse, anche pubblicamente, e si impegnino invece a far convocare nei singoli comuni un tavolo di lavoro e di crisi permanente con tutti gli agricoltori, in modo tale da arrivare a sottoscrivere un documento unitario di rivendicazioni, da portare all’attenzione del consiglio regionale del Lazio, che da dieci anni a questa parte è completamente assente e indifferente alle nostre problematiche sopra elencate, così come lo sono stati i vari governi italiani, che si sono succeduti negli ultimi dieci anni. Di questo passo, ci dite voi, che fine faranno le nostre terre?”