Il Brasile ordina l’arresto di Battisti, ma lui è sparito. Appello di Salvini al presidente Jair Bolsonaro

Cesare Battisti

Il Brasile ordina l’arresto di Cesare Battisti e per l’ex terrorista dei Pac si apre il cammino verso l’estradizione. Ma lui non si trova più, si è reso irreperibile. I vicini di casa non lo vedono da novembre. La notizia della fuga del pontino condannato all’ergastolo per quattro omicidi, con sentenze passate in giudicato, è rimbalzata subito in Italia.

Sulla vicenda, il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, commenta, in un tweet: “Un ergastolano che si gode la vita, sulle spiagge del Brasile, alla faccia delle vittime, mi fa imbestialire! Renderò grande merito al presidente Jair Bolsonaro se aiuterà l’Italia ad avere giustizia, ‘regalando’ a Battisti un futuro nelle patrie galere”.

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, parla di “soddisfazione solo quando Battisti sarà estradato in Italia”.

La notizia dell’ordine di arresto era arrivata dal magistrato dell’Alta Corte Suprema Luiz Fux, che ha formalmente revocato una misura che lui stesso aveva concesso nell’ottobre dello scorso anno e che ne aveva al momento impedito l’estradizione. Il giudice, con un provvedimento immediatamente esecutivo, ha dato mandato all’Interpol, cioè alla polizia federale che rappresenta l’Interpol nel Paese, di fermare l’italiano “per evitare il pericolo di fuga in vista di un’eventuale estradizione”. Ma lui è risultato uccel di bosco.

Igor Sant’Anna Tamasauskas, avvocato di Cesare Battisti, ha detto oggi all’Ansa che non sa dove si trova il suo cliente e che sta cercando di mettersi in contatto con lui da ieri, quando è stato reso noto l’ordine di arresto spiccato contro l’ex terrorista.

Cesare Battisti è nato a Cisterna di Latina il 18 dicembre 1954 e fino alla sua adesione ai Proletari armati per il comunismo viveva con la sua famiglia a Sermoneta. Evaso dal carcere nel 1981, dopo una condanna a 12 anni in primo grado (poi è stato condannato in contumacia all’ergastolo per quattro omicidi), ha ricevuto asilo fuori dai confini italiani come rifugiato politico, diventando scrittore di romanzi noir e ricostruendosi una vita. Prima in Messico, poi in Francia ed infine in Brasile dove dal 2004 gli è stata riconosciuta la cittadinanza.