Assassinio sull’Orient Express, un nuovo avvincente viaggio sul celebre treno del mistero

Dopo essere stato già trasposto per il grande schermo nel 1974 da Sidney Lumet, Assassinio sull’Orient Express, l’opera più famosa di Agatha Christie, torna al cinema. Alla regia stavolta troviamo Kenneth Branagh, a cui è affidato anche il ruolo del protagonista: il famoso detective Hercule Poirot. Intorno a lui gravita un cast all star che non manca di suscitare grande curiosità.  Tutto ciò non basta per replicare la bellezza dell’omonima opera di Lumet, ma il film di Branagh riesce ad ogni modo ad affermarsi per diverse caratteristiche e trovate che ne fanno un buon prodotto d’intrattenimento, capace di regalare anche qualche nuova riflessione sui temi principali del film.

Sull’Orient Express, treno che sfreccia attraverso l’Europa del 1934, si ritrovano diversi uomini e donne, costretti ad un rapporto ravvicinato ed intimo per l’intera durata del viaggio. Tra questi vi è Hercule Poirot (Kenneth Branagh), considerato come il miglior detective del mondo. Durante la notte avviene lo scioccante omicidio di un ricco e misterioso uomo d’affari, e Poirot deve ricorrere a tutta la sua abilità per scoprire chi nel gruppo eterogeneo di passeggeri è l’assassino, prima che colpisca ancora.

Kenneth Branagh è un esperto e bravo regista, che negli anni ci ha incantato spaziando dalle trasposizioni cinematografiche delle opere di Shakespeare al fantasy. Qui si misura con uno dei romanzi più celebri dell’900, nonché uno dei capisaldi del giallo. Come se non bastasse, il regista deve confrontarsi anche il fatto che la maggior parte del pubblico conoscerà già il finale della storia, cosa che potrebbe inficiare sulla visione. Si trova così a dover puntare su altri elementi, piuttosto che sul colpo di scena finale.

Fortunatamente la messa in scena è come sempre uno dei suoi punti di forza. Branagh si circonda delle persone giuste per ricostruire scenografie e costumi che permettano allo spettatore di essere trasportato adeguatamente nell’epoca in cui la storia è ambientata. La fotografia con alternanza di toni caldi e freddi, le inquadrature e i movimenti di macchina, con tutto ciò che in essi è contenuto, soddisfano il piacere visivo di chi guarda, riuscendo a tenere viva l’attenzione anche di chi sa già come si risolverà la storia.

Ciò che manca al film è però il senso di claustrofobia che rende speciale il romanzo e il film del 1974. In alcune sequenze del film, grazie anche ad elaborati movimenti di macchina, primi piani e piani-sequenza, questo senso è ben restituito, ma viene perso nel momento in cui abbiamo scene ambientate all’esterno del treno, che potevano essere risparmiate.

Fondamentale in un film di questo tipo sono poi i personaggi, affidati ad un cast stellar. Tra questi non tutti trovano il giusto spazio all’interno del film, colpa forse di una sceneggiatura che si concentra su di alcuni piuttosto che altri. Il personaggio della fragile missionaria interpretato da Penelope Cruz, dal grande potenziale, è probabilmente quello più ingiustamente sacrificato di tutti. Si impongono invece Johnny Depp, nonostante il breve minutaggio, che fornisce una prova convincente come non accadeva da qualche tempo, e Michelle Pfeiffer, che non solo si rivela come uno dei personaggi più importanti ma anche dei più convincenti. Degni di nota sono anche i giovani Josh Gad e Daisy Ridley, ambigui il giusto e ben costruiti fino alla fine. Kenneth Branagh infine, nel ruolo di Poirot, non si abbandona, saggiamente, ad una recitazione sopra le righe come fu quella di Albert Finney, ma pur nella maggiore compostezza riesce a costruire un personaggio tanto stravagante quanto capace di intrattenere e focalizzare su di sé l’attenzione.

Assassinio sull’Orient Express riesce dunque, nonostante alcune mancanze e trascuratezze, ad affermarsi come un più che buon prodotto di intrattenimento, capace di tenere viva l’attenzione grazie anche a risvolti che lo differenziano dal film dell’74 e accrescono la curiosità per le indagini. La riflessione finale sul bene, il male, e le loro sfumature, trova il giusto compimento nel finale, riportando all’attenzione degli spettatori un tema già noto ma sempre attuale.

Assassinio sull’Orient Express, diretto da Kenneth Branagh con Johnny Depp, Michelle Pfeiffer, Judi Dench, Willem Dafoe, Daisy Ridley, Penelope Cruz e Josh Gad, è in sala dal 30 novembre nei cinema di Latina (Oxer, Supercinema), Formia (Del Mare Multisala), Gaeta (Cinema Teatro Ariston), San Felice Circeo (Cinema Anna Magnani), Sperlonga (Cinema Augusto) e Terracina (Rio Multisala).