Latina Scalo, cantieri bloccati. Calandrini scrive al commissario

Nicola Calandrini

A Latina Scalo si è fermato tutto dopo la caduta dell’amministrazione Di Giorgi. A denunciarlo è il candidato sindaco di Fratelli d’Italia alle primarie, Nicola Calandrini, che ha scritto al commissario prefettizio del Comune di Latina Giacomo Barbato evidenziando alcune anomalie. A partire da quella più evidente, quella del Centro Minori, oggetto già nello scorso dicembre di una analoga lettera. “Questa struttura malgrado un intervento di manutenzione ormai realizzato al 95 % dalla società aggiudicataria poi fallita – spiega Calandrini -, non è mai stata utilizzata nella sua interezza creando profondi disagi ai ragazzi e alle loro famiglie. Inoltre  continua a non essere protetta da agenti atmosferici perchè quel 5 % dei lavori ancora da effettuare, risulta essere costituito anche da un infisso mancante che consente a pioggia e vento di deteriorare la struttura per la quale sono stati spesi molti soldi pubblici. Basterebbe che uffici competenti scorressero le graduatorie della gara d’appalto incaricando un nuovo soggetto di concludere i lavori”

L’ex presidente del Consiglio Comunale evidenzia poi altre due problematiche: i lavori sul piazzale dell’Ambrosia e il Parco don Vincenzo Faustinella, quest’ultimo chiuso dallo scorso settembre per motivi di sicurezza a causa di lavori da effettuare al suo interno sull’anfiteatro. “Invece di delimitare l’area interessata di duemila metri quadrati, a fronte di una estensione totale del Parco di 12.000 circa, si è preferito chiudere tutto. Tra l’altro un’associazione locale si è era detta disponibile a realizzare, in modo completamente gratuito e secondo i criteri di legge, la messa in sicurezza dell’anfiteatro ma, nonostante sia trascorso molto tempo, nessuna risposta è giunta in tal senso. E per chiudere l’elenco – aggiunge Calandrini -, i lavori di completamento di piazzale dell’Ambrosia che da tempo sono stati sospesi, in attesa della perizia di variante che consentirà di definire le attività residue attraverso l’utilizzo del ribasso d’asta. Attività questa ferma ormai da circa 7 mesi con evidente ulteriore disagio per l’intera comunità”.

Calandrini si rivolge quindi al Commissario Barbato chiedendo di voler verificare le problematiche e la possibilità di risolverle prontamente, “con costi vicini allo zero per l’amministrazione e grande vantaggio per i cittadini. Sarebbe anche una risposta positiva e concreta  – conclude – a questo stato di inerzia dell’amministrazione  comunale che produce, in primo luogo, un depauperamento del patrimonio dell’ente e, in ogni caso, segna ancora volta un grave disagio per tutta la collettività”.