Latina è la seconda provincia del Lazio per rischio di infortuni mortali

Nel territorio pontino il 2024 si è concluso con 3.474 infortuni sul lavoro, 117 in meno rispetto al 2023. Ma nei campi, oppure su una impalcatura, o nella logistica, si continua a morire sempre di più: dai dati raccolti da Uil Lazio, 13 gli infortuni mortali nel 2024 contro i 12 del 2023.

“Nell’ambito dell’iniziativa #NoAiLavoratoriFantasma – ricorda Luigi Garullo, Segretario generale della Uil di Latina – La segreteria regionale del Lazio ha posto a confronto specialisti del settore, politici, sindacalisti e lavoratori proprio per offrire uno spaccato realistico della condizione lavorativa nella nostra regione, sia dal punto di vista del precariato che da quello della salute e sicurezza”.

Luigi Garullo
Luigi Garullo

I numeri assoluti della provincia di Latina – come si legge nel comunicato – di per sé già allarmanti, diventano critici quando il dossier li legge con un criterio diverso da quello quantitativo. Sotto questo aspetto è inquietante scoprire che il rischio infortunio mortale (numero di morti ogni 100mila occupati) nel pontino è elevatissimo (6,2), analogo soltanto a quello della provincia di Frosinone (6,3). Non stupisce – purtroppo – che conseguentemente anche l’indice di gravità del fenomeno (numero di morti ogni mille infortuni) rifletta la stessa posizione.

“Insieme con la Segretaria Generale UIL di Frosinone Anita Tarquini – ricorda l’esponente sindacale – Da anni affermiamo, documentando il tutto, che l’area del sud del Lazio è molto più pericolosa di altre per le lavoratrici e i lavoratori. È un vero e proprio ‘Caso Lazio’, ancora poco conosciuto ma confermato da fatti e numeri. Per crudeltà la morte di Satnam Singh ha scosso le coscienze degli italiani, ma la tragica scomparsa del giovane indiano è il vertice di una piramide insanguinata che ha solide basi nelle province a sud del Lazio”. Se per un attimo guardiamo ai risultati delle attività ispettive nel Lazio, scopriamo che la violazione più diffusa riguarda l’ambito “salute e sicurezza”, che conteggia 9.251 irregolarità.

“È fin troppo chiaro – conclude Garullo – che le tragedie sono all’ordine del giorno, che i rischi per lavoratrici e lavoratori sono sempre più elevati. Bisogna invertire questa tendenza. E lo si può fare soltanto scrivendo un nuovo capitolo sulla salute e sicurezza sul lavoro, un nuovo capitolo che sia in grado di tutelare tante donne e tanti uomini che lavorano per vivere”.