Nuovi dettagli emergono nel procedimento contro Manuel Lovecchio, il ragazzo romano imputato per la presunta violenza su una quindicenne avvenuta a Ponza nel luglio 2024. Le recenti acquisizioni investigative delineano un contesto più articolato, segnato da tensioni, testimonianze incrociate e una violenta lite avvenuta poco prima dei fatti contestati.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, Lovecchio avrebbe aggredito la sua ex compagna nelle ore precedenti l’episodio con la minorenne. Una testimone racconta di averlo visto bloccarla contro il muro, stringendole il collo. La giovane, con il viso tumefatto, sarebbe stata allontanata dall’isola e imbarcata d’urgenza per metterla al riparo.
Poche ore dopo, la quindicenne – una ragazza rumena da poco arrivata a Ponza per l’estate con i genitori – avrebbe subito la presunta violenza. In lacrime, chiamò la madre e fu poi trasferita in elicottero all’ospedale “Goretti” di Latina, dove i medici constatarono il suo stato di forte trauma.
Lovecchio nega ogni addebito e sostiene che tra lui e la ragazza ci fosse un rapporto consensuale. Ha indicato come testimone una barista che lo avrebbe visto quella mattina con una giovane, ma la donna ha spiegato che la ragazza parlava bene l’italiano, a differenza della vittima.
Il processo è in corso al Tribunale di Cassino, dove il 23 ottobre si terrà una nuova udienza con il riconoscimento fotografico per chiarire chi fosse la ragazza in compagnia dell’imputato la mattina del 7 luglio.









