Abc Latina, quella consapevolezza a doppio senso

L'assessore Gianmarco Proietti e il consigliere Nicola Calandrini

Una forza politica responsabile è consapevole di poter costruire “percorsi” di trasformazione, e non miracoli immediati. Così ieri sera l’assessore al Bilancio del Comune di Latina, Gianmarco Proietti, a proposito dell’Abc, l’azienda speciale a cui l’amministrazione guidata dal sindaco Damiano Coletta ha affidato la gestione del servizio di igiene urbana dal 1° gennaio 2018 per la durata di 15 anni. Un passaggio essenziale quello dell’assessore che, al termine della sua relazione illustrativa della delibera di rimodulazione del contratto (approvata dalla maggioranza) tra Abc e Comune a nove mesi dalla prese in carico del servizio, ha portato lo stesso a concludere nel seguente modo: “Noi non siamo perfetti, non offriamo la perfezione ai cittadini e neanche l’illusione della perfezione, ma costruiamo un percorso che sapevamo fin da subito, perché consapevoli di dove siamo partiti, che non fosse privo di ostacoli e di difficoltà… e camminando sappiamo avere il coraggio di correggerci e di correggere nella piena trasparenza delle scelte. E questo è un grande atto di coraggio e responsabilità”.

Proietti ha parlato di consapevolezza, la sua e quella dell’amministrazione che rappresenta, dei ritardi che accompagnano la breve storia dell’Abc (mancato raggiungimento degli obiettivi in termini di raccolta differenziata, mancata estensione del servizio porta a porta, mancata approvazione del piano industriale, mancata accensione del mutuo necessario agli investimenti per l’organizzazione del nuovo servizio, maggiori spese per il conferimento degli indifferenziati presso la Rida Ambiente, eccetera eccetera), ma ha anche spiegato che bisogna guardare da dove si è partiti (relazione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti – un territorio, Latina, ammorbato da veleni e da sporchi affari – e il fallimento della Latina Ambiente) e che lungo il percorso pieno di ostacoli ci si può correggere. Ecco la consapevolezza a cui ha fatto riferimento l’assessore al Bilancio, sulla base della quale la delibera di rimodulazione del contratto è stata votata ieri sera. Una delibera che accoglie in pieno la richiesta di Abc (minore corrispettivo annuo al fine di coprire le spese maggiori per il conferimento dei rifiuti indifferenziati, dovute alla mancata estensione del servizio porta a porta). Un dettaglio già emerso nel corso della commissione congiunta Ambiente-Bilancio, del 30 ottobre scorso, al termine della quale avevamo chiesto lumi a Proietti.

Perché, assessore, è il Comune a seguire l’Abc e non il contrario? “Perché la maggioranza ha voluto che l’Abc fosse consapevole, si responsabilizzasse. E’ come quando vai dallo psicologo. Se non ci vai con consapevolezza le sedute non funzionano”. Ci fermiamo qui. Anzi no. Perché ieri sera sulla consapevolezza diversi consiglieri di maggioranza e opposizione hanno detto la loro. C’è addirittura chi, della minoranza, ha depositato una relazione “per un voto consapevole”. Si tratta del capogruppo di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini.

Calandrini non ne ha fatto mai un mistero del fatto che gli sarebbe piaciuto condividere con Latina Bene Comune l’esperienza dell’internalizzazione del servizio rifiuti. Un fatto di coerenza politica, perché in passato con l’amministrazione a guida di Giovanni Di Giorgi aveva sostenuto una gestione municipalizzata dell’igiene urbana, contrariamente agli ex alleati di Forza Italia che erano invece favorevoli all’affidamento del servizio attraverso un bando europeo. Vinsero quest’ultimi, decretando con questa spaccatura (vi erano anche altre ragioni) la fine anticipata dell’amministrazione. Calandrini, quindi, era aperto alla soluzione azienda speciale. Tuttavia non ha mai votato atti relativi all’Abc, perché ritenuti frutto di un percorso troppo accidentato. E ieri sera, dopo aver fatto depositare agli atti del Consiglio comunale la sua relazione per un voto consapevole, illustrata a braccio, ha lasciato l’aula.

Ebbene, di quella relazione citiamo il passaggio, contenuto alla pagina 7. Ma prima serve una premessa. Quella dell’essenza della delibera approvata dalla maggioranza di Lbc sulla revisione contrattuale: il Comune di Latina per l’anno in corso corrisponderà alla sua azienda speciale Abc 13.036.661,42 euro, più eventuali altri 60mila euro da liquidarsi previa dimostrazione delle spese effettivamente sostenute, al posto di 14.845.826 euro previsti nel Piano economico e finanziario. Meno soldi, meno servizi, mentre la differenza con quanto precedentemente pattuito andrà a finanziare la maggiore spesa per il conferimento dell’indifferenziato presso la Rida Ambiente.

Calandrini nella sua relazione titola il paragrafo B nel seguente modo: “Le modifiche al servizio che si vanno ad autorizzare ex post: la verifica di congruità come presupposto inderogabile di valutazione dell’ammissibilità della revisione contrattuale”. Basta leggere poco più in basso per capirne il significato:

“13.096.661 di euro è il valore dell’entrata che necessita ad Abc per ottenere un reddito netto di 90.834 euro e quindi salvarsi dalle perdite: questi sono i dati del conto economico presuntivo per l’anno 2018 comunicato da Abc”. Calandrini ha fatto riferimento al documento di Abc consegnato al Comune il 26 ottobre scorso, allegato alla richiesta di rimodulazione del contratto. “Il valore minimo del costo del servizio richiesto da Abc – continua Calandrini nella sua relazione – ed oggetto della cosiddetta proposta di ‘rimodulazione’ è stato forse dettato da questa esigenza? La risposta non può che essere ricercata nella congruità del costo del servizio che Abc chiede di autorizzare – ex post – per l’anno 2018. Servizio che, è bene ricordare, è stato eseguito in difformità dal contratto violando gli obblighi contrattuali e obiettivi stabiliti nelle deliberazioni del Consiglio comunale”.

In parole povere, Calandrini ha voluto segnalare ai colleghi consiglieri che se il servizio non ha funzionato come doveva, e questa è circostanza ammessa anche dalla stessa Abc, si sarebbe dovuto rimodulare il costo in base alla congruità del servizio. Questa valutazione è stata effettuata dagli uffici comunali preposti o ci si è affidati al conteggio di Abc basato su un utile minimo ma sufficiente ad ottenere dai revisori dei conti aziendali l’autorizzazione ad emettere note di credito? Ha domandato Calandrini. Ma in aula la risposta consapevole è stata sfumata in termini filosofici.

Il consigliere Calandrini ha messo sotto la lente anche un altro aspetto, determinato dalla differenza tra il costo netto del servizio nell’ultimo anno della Latina Ambiente, pari a 11.152.414,62 euro, e il costo netto rimodulato del servizio di Abc per l’anno 2018, pari 12.127.126,90 euro. In poche parole, secondo la ricostruzione del capogruppo di Fratelli d’Italia, per quest’anno il Comune di Latina, e quindi la città, andrebbe a pagare all’Abc 974.712,28 euro in più rispetto a quanto pagato lo scorso anno alla Latina Ambiente. Caduto nel vuoto il suo appello al voto consapevole. La maggioranza ha visto il raffronto da un altro punto di vista, quello della differenza dei costi lordi che accorcerebbe la distanza per effetto di una diversa percentuale per spese e utili d’impesa (+15% per la Latina Ambiente e + 7,5% per l’Abc, come stabilito dai relativi contratti). Latina bene comune, pervasa negli ultimi tempi da mille dubbi, ieri sera si è ricompattata piuttosto sulla consapevolezza di un percorso, a suo dire, ancora possibile e sul quale intende correggersi.