Abc Latina, tra i nuovi impegni di spesa e le tonnellate di rifiuti da trattare spunta un eccesso

Un milione e 80mila euro in più per la Rida Ambiente, a copertura del servizio di trattamento rifiuti dal 12 novembre 2018 fino alla fine dell’anno. E’ questo l’impegno di spesa contenuto in una determinazione del dirigente del servizio Ambiente del Comune di Latina, Giuseppe Bondì, pubblicata ieri all’albo pretorio dell’ente, che si va ad aggiungere all’impegno di spesa iniziale di 6.237.000 euro e a quello ulteriore assunto per il periodo di ottobre 2018 (671.000 euro).

Il costo del trattamento dei rifiuti indifferenziati nell’anno 2018 si attesta quindi a complessivi 8 milioni di euro di euro.

Nulla di nuovo sul pianeta complesso dell’azienda speciale Abc. L’importo, che va ad aggiungersi ad altri già liquidati, rispecchia fedelmente il cambio di contratto, deliberato la scorsa settimana dalla maggioranza in Consiglio comunale, che ridimensiona il canone che il Comune deve alla sua azienda speciale per il servizio di igiene urbana svolto nel corso del 2018.

Ciò che vogliamo segnalare, in questa occasione della pubblicazione dell’atto amministrativo, riguarda la modifica della previsione delle percentuali di rifiuti differenziati e indifferenziati, pari rispettivamente al 40% e 60%.

Siccome l’Abc non ha raggiunto l’obiettivo programmato del 40% di raccolta differenziata, i rifiuti indifferenziati che vanno all’impianto apriliano di Rida Ambiente sono maggiori rispetto a quelli previsti: circa 52mila tonnellate rispetto alle 40mila prospettate nel Piano economico finanziario del servizio di igiene urbana per l’anno in corso, su un totale complessivo di 67mila tonnellate. Dunque, 12mila tonnellate in più da conferire presso Rida Ambiente farebbero aumentare la percentuale di raccolta indifferenziata di circa un 15% in più rispetto alla previsione contenuta nel Pef 2018, passando così a oltre il 75%.

Se il 75% dei rifiuti urbani del Comune di Latina finisce nell’impianto di Aprilia, come mai la rimodulazione del contratto approvato dal Consiglio comunale non modifica anche la percentuale della raccolta differenziata facendola scendere dal 40 al 25%? Il dato immutato della raccolta differenziata, pari al 40%, è contenuto indirettamente in un’altra determinazione del dirigente Bondì, pubblicata all’albo pretorio lunedì scorso, che sulla scia della nuova delibera di Consiglio richiama l’impegno di spesa per la differenziata pari a 1.448.783 euro, stesso importo indicato nel Pef 2018 per il costo del 40% di differenziata.

Alla riduzione della raccolta differenziata e conseguente incremento dell’indifferenziato ci si sarebbe aspettato una proporzionale diminuzione della spesa: così non è stato.

Aumenta il costo del trattamento dell’indifferenziato ad 8 milioni di euro, dovuto al mancato avvio del servizio di raccolta porta a porta, e si conferma l’impegno dei costi previsti nel Pef 2018 per il trattamento dell’indifferenziato corrispondente ad una raccolta del 40%.

Pur senza essere matematici si osserva che se il quantitativo dei rifiuti rimane invariato rispetto al 2017 (67.000 tonnellate/anno), gli impegni di spesa assunti per il loro trattamento sono abbondanti perché coprono il 115% dei rifiuti.