Abusi e ricatti a Terracina, il capo scout atteso davanti al gup

Estorsione, violenza sessuale, stalking e detenzione di materiale pedopornografico. Rischia il rinvio a giudizio per questi reati Simone Di Pinto, il 20enne caposcout finito al centro di una vicenda di abusi su minori tra il 2023 e il 2024 a Terracina. Il 25 gennaio comparirà davanti al giudice per l’udienza preliminare per capire quale sarà il suo iter processuale.

Le indagini condotte dalla Polizia Postale avevano portato al sequestro di innumerevoli immagini e filmati dal contenuto pedopornografico, che riprendevano dei minori. Non solo abusi e violenze sessuali, al 20enne infatti viene constatata anche un episodio di estorsione. Di Pinto avrebbe minacciato un 14enne di diffondere materiale in suo possesso facendosi dare 55 euro. Tra i reati contestati anche quello dello stalking. Dalle ricostruzione inoltre è emerso che uno degli abusi sessuali sarebbe avvenuto in un locale della parrocchia: in quel caso il 20enne, approfittando di sistemare la divisa ad un bambino, gli infilò la mano negli slip palpeggiandogli i genitali.

Oltre ai parenti delle vittime, si costituirà come parte civile in un ipotetico processo anche Monica Sansoni, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza del Lazio.