Sui Lepini la crisi idrica sembra essere veramente senza fine. Il sindaco Carla Amici di Roccagorga ha emanato una nuova ordinanza tramite la quale si è vietato in tutto il territorio comunale, per fini cautelativi, l’uso e il consumo dell’acqua come bevanda o per la preparazione dei cibi, restando idonea al solo utilizzo per l’igiene personale e dei locali. Lo stesso accade nel Comune di Priverno, ove il Sindaco, Anna Maria Bilancia, si è vista costretta reiterare, con ordinanza del 13 marzo, in via preventiva e cautelativa, il divieto, su tutto il territorio, dell’uso e consumo di acqua a scopo potabile.
Proprio con il riacutizzarsi della crisi idrica e del fenomeno dell’acqua torbida è arrivata la risposta negativa di Acqualatina al reclamo multiplo avanzato dai cittadini di Roccagorga e Priverno che hanno dato apposito mandato agli avvocati Massimiliano Bruno ed Emanuela Di Stefano. “La posizione del gestore sul reclamo – dichiara il consigliere comunale Mario Romanzi- è una presa in giro a tutti i cittadini visto che si viene a giustificare il fenomeno della torbidità alle piogge abbondanti a ridosso di lunghi periodi siccitosi declinando quindi ogni responsabilità. Così si sminuisce il nostro diritto ad avere un’acqua, che paghiamo non poco, pulita e salubre con una motivazione palesemente falsa come dimostra la torbidità di questi giorni che è a ridosso addirittura di abbondanti nevicate”.
“Il riscontro inviato da Acqualatina è, a parer dell’Avv. Massimiliano Bruno, offensivo e provocatorio laddove addirittura viene asserito dal gestore che l’acqua, seppur inizialmente
torbida, può essere utilizzata almeno per scopi igienici. Sfido chiunque – insiste l’avvocato Bruno – nel lavarsi i denti oppure le parti intime con l’acqua sporca che esce dai rubinetti. Tale approccio, sicuramente, non risulta collaborativo e, al contrario, rischia di compromettere seriamente il buon esito della conciliazione che verrà avanzata dai legali nei prossimi giorni, presso la Camera di Conciliazione. con l’ausilio della associazione dei consumatori Adiconsum”. “Da oltre tre mesi – aggiunge l’avv. Di Stefano – la società somministra acqua non potabile creando gravi disagi alla popolazione e continua a sottrarsi ad ogni forma di collaborazione idonea a risolvere le criticità tecniche che hanno determinato quella che ben può definirsi una vera e propria emergenza idrica. Per non tacere dell’assoluta inadeguatezza delle misure che la società vanta di aver attivato, se si pensa alle difficoltà che la maggior parte dei cittadini ha per raggiungere l’unico punto acqua attivato sul territorio di Priverno e per periodi limitati, mentre nessuna misura è stata adottata nel territorio di Roccagorga, costringendo gli utenti all’acquisto di acqua in bottiglia”.
“Pertanto, concludono gli avvocati, le risposte evasive date dalla società destano perplessità e incertezza”.