Acqualatina, il nuovo Cda nel segno del passato. Decisiva l’astensione dei commissari

Latina - edifici pubblici - La sede di Acqualatina

Un nuovo Cda, si fa per dire. Nell’assemblea dei soci di Acqualatina oggi è stato nominato il nuovo consiglio di amministrazione e il nuovo collegio sindacale ma è stato riconfermato Giuseppe Addessi, il presidente uscente a cui si sono aggiunte le nomine di Rossella Rotondo e Michele Lauriola. Nel collegio sindacale sono stati nominati invece Renzo Vecchi, Giuliano Masci e Maria Grazia De Biaggio. Confermato nella quota privata anche l’ad Raimondo Besson.

Le polemiche si sono concentrate soprattutto sulle modalità in cui sono avvenute le nomine con il Pd che è uscito dall’aula, e Forza Italia che ha fatto il pieno perché i commissari prefettizi di Latina, Terracina, Priverno e Minturno si sono astenuti mantenendo però il numero legale necessario per proseguire. Forza Italia, che detiene l’11% dell’assemblea, si sarebbe presentata con una sua proposta, il Pd (con il 6%) avrebbe fatto muro decidendo di lasciare l’aula. I sindaci del Pd, guidati da Carla Amici, il sindaco di Roccagorga che aveva redatto il disciplinare, in una nota hanno spiegato la loro posizione:Preso atto che qualsiasi tentativo di valorizzare competenze e discontinuità in una logica di sistema valoriale in cui le persone e  il merito siano gli elementi veramente differenziali rispetto al passato, in coerenza con quanto da sempre dichiarato dai sindaci del PD , la non partecipazione a qualsiasi tipo di spartizione lottizzata, è stata la libera e consapevole scelta dei Sindaci dei Comuni di Formia, Sezze, Roccagorga, Cori, Sermoneta, Lenola, presenti all’Assemblea dei soci di Acqualatina,  di abbandonare l’assemblea a dimostrazione del disinteresse all’occupazione delle poltrone , convinti sempre di più che le scelte e gli indirizzi di questa società a controllo pubblico sapranno trovare la giusta dimensione  nella sede deputata che certo non è un  consiglio di amministrazione sempre più evidentemente ostaggio di una politica debole”.

I sindaci del Pd: un lavoro vanificato.

”Dopo aver fortemente voluto ed introdotto  una vera inversione di passo e di metodo – scrivono i sindaci – contribuendo alla modifica dello statuto della società, dopo aver introdotto  per la prima volta dalla costituzione della società a controllo pubblico, il metodo della selezione per i componenti di nomina pubblica sia per il CDA che per il collegio sindacale,  il rispetto  della rappresentanza di genere,  è inaccettabile il mantenimento delle  stesse logiche che hanno determinato fino ad oggi ed ancora oggi il metodo della nomina  per appartenenza politica a capocorrenti e per lottizzazione. A nulla è servito il lavoro egregio svolto dalla commissione nominata con la presenza di due sindaci in rappresentanza della parte pubblica e di due professori universitari che con serietà, professionalità e terzietà, hanno esaminato i 67 curricula pervenuti e stilato un elenco di idonei in n. 15 per il cda e in n. 21 per il collegio sindacale. A nulla è servita la valorizzazione delle competenze e delle esperienze e di alcune egregie professionalità pur presenti tra gli idonei, l’unica logica irrinunciabile per i sindaci del centrodestra è stata non discontinuità ma continuità nella metodologia e nella irrinunciabilità  della politica ad “ingerire” sulle nomine”.

Enrico Forte: una beffa

Critico anche il consigliere regionale e candidato sindaco del Pd Enrico Forte: «La scelta di rinnovare il consiglio di amministrazione di Acqualatina in un momento in cui ci sono diversi comuni commissariati lascia perplessi e apre ad una serie di riflessioni: ‘cambiare’ il cda confermando il vecchio presidente rappresenta quasi una beffa. Una scelta parziale che esclude, di fatto, tutti i cittadini i cui municipi sono retti da commissari prefettizi, una fetta di popolazione pari a circa 250mila persone, in pratica mezza provincia. E’ del tutto evidente l’anomalia di fronte cui ci troviamo: dopo il tentativo caldeggiato dal Pd di  arrivare alla scelta dei nuovi vertici con una selezione pubblica, assistiamo ad una partita in cui il centrodestra ha confermato di voler marciare in maniera unilaterale verso la nomina del cda, senza condivisione, senza tener conto dell’assenza di Comuni tutt’altro che secondari come Terracina e Latina. Tutti quelli, in sintesi, che tra una manciata di mesi andranno al voto e che potrebbero disegnare ulteriori equilibri in seno all’assemblea dei sindaci».

Enrico Forte

Critiche al comportamento di Forza Italia e dei commissari anche dal senatore Michele Forte, segretario provinciale dell’UdC: “È inaccettabile un simile comportamento che di fatto ha creato un partito dei commissari – ha dichiarato il senatore -, i quali, privi di alcuna investitura popolare, hanno svolto un ruolo politico che esula dalla propria azione commissariale, e che è risultato determinante in una vicenda così delicata per i cittadini del nostro territorio, privando la più importante società partecipata della Provincia della benché minima rappresentanza popolare”.