Aiuta la ricerca con le uova di Pasqua dell’Ail. L’iniziativa anche a Latina

Volontari in campo in 4800 piazze italiane per la terza edizione Uova in cerca d’autore. Organizzata dall’Associazione Italiana contro le leucemie-linfomi e mieloma anche la sezione di Latina è presente, a partire da oggi e fino a domenica, al piano superiore di Latina Fiori.

In Italia funziona così purtroppo. Per sostenere la ricerca bisogna affidarsi a eventi pubblici che coinvolgano più persone possibili. Andrebbe tutto a meraviglia, certamente, se a supporto di queste estemporanee iniziative anche lo Stato partecipasse in maniera seria e rigorosa a finanziare la ricerca. Ma così non è. Tanto è vero, che i nostri ricercatori, ormai è noto a tutti, scappano sempre di più all’estero.  Quindi applausi a chi si prodiga e dedica molto del suo tempo a raccogliere somme da destinare alla ricerca scientifica. Il ricavato di questa manifestazione verrà impiegato al sostegno alla ricerca sì, ma anche per altri progetti: collaborare al servizio di cure domiciliari, realizzare case alloggio presso i centri di terapia, realizzare sale gioco e scuole negli ospedali e inoltre finanziare il gruppo italiano di malattie ematologiche dell’adulto, cui fanno capo oltre 140 centri di ematologia.

E questa mattina le volontarie: Marisa Scerra, Brunella Mattioli e Donatella Bussi, vicepresidente della sezione locale, con il loro banchetto pieno di uova hanno spiegato a tutti il motivo per cui loro erano lì. Bello e vario il mondo del volontariato. Ce ne sono di tanti tipologie. Un volontario in genere è una persona che mette a disposizione il proprio tempo, la propria cortesia e il proprio sorriso a chi ne ha profondamente bisogno. All’Ail di Latina ce ne sono venticinque che a turno” suppportano medici e infermieri nel loro lavoro”, spiega la presidente Caterina Allemand.

E loro sono praticamente il volto, le braccia e la mente di questa Associazione. Che lavoro facevate prima di dedicarvi a tempo pieno a questa attività?  Veniamo tutte da una realtà lavorativa, spiega Marisa Scerra. “Ad eccezione di una giovane studentessa venticinquenne, noi veniamo dal mondo della scuola, da un ufficio pubblico o privato”. Una volta cessato il loro rapporto di lavoro, quindi hanno preso un impegno importante con la vita, propria e quella degli altri e si sono rese utili e disponibili. Lo fanno ognuno forte del  proprio bagaglio di esperienze e con tanta disponibilità di tempo ed energie.

E tanta abnegazione. Assistono il malato ricoverato, danno una mano a livello organizzativo e gestionale e come in questa occasione, diffondono il messaggio della solidarietà.

L’Ail quest’anno festeggia 50 anni. Da mezzo secolo questa Associazione promuove e sostiene la ricerca scientifica per la cura delle leucemie, dei linfomi e del mieloma. E sempre da mezzo secolo, assiste i malati e le loro famiglie, accompagnandoli in tutte le fasi del lungo e sofferto percorso della malattia.

Domenica a Roma verrà dedicata una serata solidale al professor Franco Mandelli, illustre ematologo scomparso lo scorso luglio all’età di 87 anni, che ha dedicato tutta la sua vita alla cura dei tumori del sangue e alla solidarietà.

Volontariato e Ail, dunque. Una grande e nobile sfida: finanziare in qualche modo la maltrattata ricerca scientifica italiana per permettere lo sviluppo di nuove terapie che garantiscano una percentuale di guarigioni sempre maggiore. E se qualcosa si muove è solo e davvero grazie a loro.