Al parco San Marco il monumento all’inclusione Deus ex Machina

Deus ex Machina

Al parco San Marco è stato inaugurato ieri, 14 dicembre, il monumento all’inclusione realizzato dall’artista Giovanna Campoli. La donazione arriva dalla Fondazione “Varaldo Di Pietro” per ricordare Eunice Kennedy Shriver, fondatrice di Special Olympics, a dieci anni dalla sua scomparsa.

Alla cerimonia erano presenti il sindaco di Latina, Damiano Coletta, il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, il presidente della Fondazione “Varaldo Di Pietro” Giovanni Di Pietro, Samuel Kennedy Shriver, nipote di Eunice Kennedy Shriver in rappresentanza della famiglia Kennedy Shriver e il vicepresidente di Special Olympics Italia, Alessandro Palazzotti.

Il monumento è composto da un gruppo scultore: “Deus ex Machina” e vuole esaltare i valori di solidarietà, inclusione, integrazione e superamento di ogni barriera che sono presenti nello spirito e nelle attività di Special Olympics.

Dopo aver ringraziato la Fondazione Varaldo Di Pietro il sindaco di Latina ha toccato temi importanti e più che mai attuali, dal manifesto di Ventotene a Liliana Segre, alla quale insieme a Sami Modiano, è stata riconosciuta la cittadinanza onoraria.

Questo, ha detto il primo cittadino è “un monumento ai valori dell’inclusione, dell’integrazione e della solidarietà. E quando facciamo riferimento a questi valori parliamo di libertà e democrazia. E quando parliamo di libertà e democrazia dobbiamo fare necessariamente riferimento al “Manifesto di Ventotene”, la splendida isola della nostra provincia luogo simbolo dell’Europa unita”

Da lì venne fuori “una pace che è stata sancita poi nel 1948 dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e dalla nostra meravigliosa Costituzione. Entrambe mettono al centro la persona senza alcuna forma di discriminazione come recita l’art. 3 della nostra Costituzione: ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’. Questo articolo rappresenta la base su cui costruire una società civile basata sui diritti e ovviamente sui doveri. Purtroppo in questo tempo della storia stanno saltando i valori che quei diritti sottendono e sostengono. Dobbiamo saper accettare le diversità, saper tutelare le persone più fragili”. E ha parlato quindi degli immigrati: “Il bambino dello Yemen non sceglie se stare o non stare in guerra. Cosi come non ha potuto scegliere il ragazzo del Mali morto annegato nel Mediterraneo con la sua pagella con tutti 10, cucita all’interno del giubbotto”. E di disabilità: “Così come la persona disabile non sceglie di avere la sua disabilità”.

“Ma noi possiamo scegliere. Possiamo scegliere se tendere una mano per aiutare chi sta affogando, in coerenza con il principio di reciprocità che sostanzia il legame sociale, possiamo scegliere se dare un futuro a chi è nato qui, a chi ha scelto di studiare qui, di rispettare le nostre leggi e la nostra Costituzione. È questo il codice e l’abc della società civile che deve avere l’obbligo di non lasciare indietro chi è più fragile. E lo sport, la forza dello sport si basa proprio sui valori del rispetto, della capacità di aggregazione, dell’integrazione, dell’inclusione e della solidarietà di cui Special Olympics è la massima espressione”.