Alba pontina, intercettazioni in lingua romanì: nominato traduttore

Armando Di Silvio al momento dell'arresto nell'ambito dell'operazione Alba Pontina

Nominato il consulente per tradurre le intercettazioni raccolte durante le indagini dell’operazione Alba pontina. Le telefonate sono per la maggior parte in lingua romanì, parlata dai rom, e per questo è necessario che vengano tradotte in italiano.

Il processo con rito ordinario, in corso presso il tribunale di Latina vede seduti sul banco degli imputati il presunto capo clan Armando Lallà Di Silvio, la moglie Sabina De Rosa, Angela, Genoveffa e Giulia Di Silvio e Francesca De Rosa. E ancora Tiziano Cesari e Federico Arcieri. I primi sei rispondono dei reati di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga e alle estorsioni ai danni di professionisti, aggravata dalle modalità mafiose. L’aggravante è stato contestato per la prima volta al clan di origine rom in questo processo.

Già fissate le prossime udienze, il 10 e 17 luglio, poi si tornerà in aula, dopo la pausa estiva, il 24 settembre.

Altri indagati hanno invece scelto il rito abbreviato, che consente la riduzione di un terzo di una eventuale condanna. Sono Samuele, Gianluca e Ferdinando Pupetto Di Silvio, Gianfranco Mastracci, Daniele Sicignano, Valentina Travali, Mohamed Jandoubi, Hacene Hassan Ounissi e Daniele Coppi. Per loro il pubblico ministero ha già chiesto, in totale, 80 anni di carcere.