Nel video pubblicato di seguito scorrono le slide realizzate dalla Polizia di Stato in occasione della conferenza stampa che si è tenuta a Roma per illustrare i dettagli dell’operazione Alba Pontina che questa mattina ha portato all’arresto di 25 persone accusate a vario titolo di estorsione, traffico di stupefacenti e reati elettorali, sette delle quali indagate anche per l’aggravante mafiosa. Un duro colpo per il clan dei Di Silvio operante a Latina. Si tratta di una famiglia rom, stanziale, da anni considerata fulcro dell’omonimo sodalizio criminale, riconducibile anche alla famiglia Ciarelli, a cui oggi, attraverso l’ordinanza cautelare, è stata data la connotazione di associazione mafiosa autoctona, svincolata dalle organizzazioni più tradizionali di gruppi criminali siciliani, calabresi o campani. Agli esponenti e affiliati del clan dei Di Silvio arrestati all’alba vengono contestati 45 episodi delittuosi.
Le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma, che hanno potato all’operazione Alba Pontina eseguita dalle Squadre Mobili di Latina e Roma e dal Servizio centrale operativo, per un totale di 250 uomini della Polizia di Stato, sono state avviate due anni fa sulla base di alcuni episodi di estorsione. Intercettazioni e riprese video e fotografiche hanno “registrato” due anni di criminalità gestita con metodo mafioso. Ma è fuori dubbio che la collaborazione del pentito Renato Pugliese, il figlio naturale di Costantino Di Silvio detto Cha Cha, è risultata utile agli inquirenti per capire i ruoli all’interno del clan capeggiato da Armando Di Silvio, più noto come Lallà. U’organizzazione, quella autoctona di Latina, a forma piramidale. Il gruppo di comando composto da padre, madre, tre figli e un genero e da un solo componente non appartenete alla famiglia, il braccio armato utilizzato per le estorsioni e il recupero crediti per conto di terzi ma anche proponente al capo una serie di “investimenti”. Nell’organizzazione le donne, le operaie della droga capeggiate dalla moglie di Lallà, Sabina Di Rosa. Tra le “operaie”, Angela Di Silvio, compagna di Federico Di Silvio, figlio del boss e facente parte del gruppo di comando, Francesca De Rosa, compagna di Gian Luca Di Silvio, altro figlio del capo clan, Giulia Di Silvio, compagna di Samiele Di Silvio, sempre del gruppo di comando, e Sara Genoeffa Di Silvio, compagna di Federico Arcieri anche lui tra i più stretti collaboratori di Armando Di Silvio. Alla vendita della droga nelle piazze di Latina, in particolare quartiere dei pub e Latina Scalo, secondo gli inquirenti, provvedevano i “sodali dello spaccio” i cui nomi sono visibili nell’ottava slide del video.
Tra le attività illecite del clan anche il riciclaggio e intestazione fittizia di beni: tre gli indagati per questo reato. Come riportato nell’ordinanza cautelare è una donna di 33 anni ad aver fatto transitare sul proprio conto corrente una somma di denaro di dubbia provenienza. Due invece gli uomini ad aver prestato il loro nome a Lallà per l’acquisto di un terreno a Borgo Piave.