Ancora un rinvio, il nono: nessuna giustizia per Valerio dal 2019

Un processo che non inizia mai. Una storia che si ripete, fatta di attese, rinvii, notifiche mai arrivate e giudici assenti. Ieri mattina, per la nona volta, è saltata l’udienza preliminare del procedimento per diffamazione aggravata nei confronti di Valerio Catoia, il ragazzo con sindrome di Down insultato sui social anni dopo essere diventato un simbolo di coraggio per aver salvato una bambina che stava annegando a Sabaudia nel 2017.

Nemmeno ieri si è riusciti ad andare avanti: assente il giudice titolare del fascicolo, e mancata notifica a uno dei due imputati. Risultato? Tutto rinviato al 12 settembre.

Valerio, puntuale come sempre, era presente in aula insieme ai suoi genitori. Amareggiati, sono tornati a casa ancora una volta senza risposte, proprio come lo scorso 20 maggio, quando l’udienza era saltata per lo stesso motivo.

Oltre alla diffamazione, agli imputati viene contestata anche l’istigazione all’odio per motivi di discriminazione. Ma a quasi cinque anni dai fatti – le offese risalgono al 2019 – il processo non ha ancora mai davvero preso il via. La prima data era stata fissata per il 2 maggio 2022, ma da allora è stato un susseguirsi di rinvii per vizi procedurali, cambio di giudice e assenze.

Il caso, in origine affidato a un giudice monocratico, è passato poi al collegiale dopo l’inserimento di un’aggravante. E ora, con il magistrato titolare fuori servizio fino al 2026, anche i tempi futuri sembrano tutt’altro che rapidi.

“Profondamente delusi” dicono i genitori come si legge dalle colonne di Latina Oggi. E come dar loro torto? In aula si cerca giustizia, ma per Valerio – simbolo di altruismo e coraggio – continua a esserci solo attesa.