Caponnetto, Reti di Giustizia, Libera contro le mafie. Sono queste le tre associazioni, oltre all’Ente del Comune di Aprilia, accolte come parti civili nel processo Assedio. Questa mattina il collegio penale del Tribunale di Latina ha accolto le richieste avanzate. Un riconoscimento importante per chi da anni lotta contro le mafie nella provincia di Latina e in tutto il Lazio.
Un commento è arrivato da uno dei referenti di Libera Lazio che ha così commentato: Vogliamo portare nel processo la voce di una comunità che si ribella all’oppressione mafiosa, che rifiuta la rassegnazione per creare spazi di partecipazione che hanno il sapore di legalità e giustizia,” ha dichiarato Gianpiero Cioffredi, referente di Libera Lazio. “Il senso che Libera dà alla costituzione di parte civile è giuridico ma soprattutto educativo.”
Cioffredi ha anche sottolineato come Aprilia e i territori limitrofi siano da troppo tempo soffocati dall’arroganza dei sodalizi criminali autoctoni e ndranghetisti, ma che allo stesso tempo siano ricchi di un patrimonio civico, laico e religioso, capace di riappropriarsi della propria dignità ferita dalle mafie. “La gestione commissariale del Comune ha il dovere di valorizzare e sostenere questa immensa ricchezza civica,” ha aggiunto Mario Balzano, referente di Libera Aprilia.
Cioffredi ha espresso anche gratitudine alle forze dell’ordine, alla magistratura e alla Prefettura di Latina, che ha emanato ben 16 interdittive antimafia a imprese coinvolte nell’inchiesta. “Non c’è più tempo da perdere: questo è il tempo della ribellione civile,” ha concluso. “Non possiamo più tolle-rare di restare schiacciati dalla violenza criminale, che si manifesta anche attraverso atti intimidatori legati a una guerra tra il clan di Patrizio Forniti, ancora latitante, e altri sodalizi criminali che si contendono il controllo delle piazze di spaccio.”
Le prossime udienze il 26 settembre, il 21 ottobre e il 7 novembre.









