Rette da capogiro per il nuovo asilo nido comunale di Aprilia. Un nuovo servizio in arrivo per i cittadini di Aprilia, che rischia di tradursi in un salasso per le famiglie. Colpa dei costi gestionali enormi, che graveranno non solo sulle casse dell’ente ma anche sulle tasche dei fruitori. L’Asilo Nido comunale di via Giustiniano, una delle opere pubbliche inserite nel Plus Aprilia Innova e finanziate con fondi comunitari erogati dalla Regione Lazio, rischia infatti di mandare in rosso le casse dell’ente, che ogni anno si troverà a dover pagare per un servizio erogato a soli 49 bambini, un importo complessivo di 494 mila euro, di cui 140 mila verranno recuperati attraverso le rette imposte alle famiglie che chiederanno di fruire dell’asilo nido, dedicato ai bambini da 0 a tre anni. Le rette molto probabilmente verranno modulate in base alle fasce di reddito e stabilite tramite il modello Isee, ma la cifra che l’ente intende recuperare attraverso la retta mensile, ammonterebbe a circa 140 mila euro l’anno. Il comune dunque chiederà ai genitori dei bambini che frequenteranno l’asilo nido pubblico, osservando l’orario 7.00-17.30 di versare una retta media di 317 euro al mese, una cifra piuttosto elevata, tenendo conto delle tariffe applicate dagli asili nido privati del territorio, pari a circa 340 euro per l’intera giornata. Una stangata per i cittadini dunque e un peso enorme per le casse dell’ente, costretto a pagare 340 mila euro l’anno per mantenere un servizio fruibile da soli 49 bambini, troppo pochi per una città che conta oltre 70 mila abitanti. L’amministrazione comunale, nel giugno scorso, con toni trionfali aveva annunciato alla città il completamento della struttura che avrebbe ospitato il primo asilo comunale della città di Aprilia, un edificio costato 1 milione 245 mila euro, realizzato con pannelli in legno, il cui maggior pregio consiste nell’applicazione di misure volte a trasformare la struttura in un modello innovativo dal punto di vista dell’efficientamento energetico. Un gioiello però verrà pagato a caro prezzo dagli apriliani. Il 4 novembre scorso l’esecutivo ha pubblicato il bando di affidamento della struttura e del servizio di asilo nido, che verrà concesso al costo di 989 mila 118 euro per due anni, 494 mila euro l’anno, 140 mila dei quali recuperati attraverso le tariffe applicate ai cittadini, con una media di 2 mila 857 euro l’anno per ognuno dei 49 piccoli ospiti. Tariffe che verranno stabilite in base al reddito dichiarato attraverso la presentazione del modello Isee, la forbice verrà decisa dall’amministrazione, ma l’affare potrebbe rivelarsi poco conveniente per alcune fasce di reddito. Una notizia che accende i riflettori sull’opportunità di realizzare una struttura tanto costosa e di fatto utile a un numero ristretto di utenti, soldi pubblici che col senno di poi potevano essere impiegati in altra maniera. Per l’esecutivo apriliano però, resta il vantaggio per i cittadini, che oltre a poter fruire di una struttura all’avanguardia confortevole e innovativa dal punto di vista energetico, concepita proprio per ospitare bambini dai 0 a 3 anni, avranno la garanzia di maggiori controlli da parte dell’ente pubblico. “I costi di gestione- ammette il sindaco Antonio Terra- sono molto elevati e quasi tutti i comuni stanno facendo i conti con questo aspetto, che ci servirà per una valutazione seria sull’opportunità di aprire un’altra struttura. Non bisogna dimenticare che l’asilo nido comunale è pensato soprattutto per incentivare le mamme che lavorano e l’offerta si rivolge soprattutto a famiglie a doppio reddito”. Oltre alla retta dunque, l’asilo comunale condivide con i nido privati il tipo di utenza a cui si rivolge. D’altro canto, le tariffe applicate dall’ente di piazza Roma, sarebbero necessarie per far fronte all’enorme costo gestionale della struttura di via Giustiniano. A conti fatti realizzare un asilo nido comunale non conviene e a confermarlo sono i dati raccolti dall’Osservatorio Nazionale prezzi e Tariffe di Cittadinanza Attiva. Se il comune più a nord dell’agro pontino chiederà ai genitori dei piccoli di versare in media 317 euro, nel 2014 la spesa media nella Regione Lazio era fissata sulle 301 euro al mese, un dato in linea con la media nazionale. A pagare i costi più alti, gli utenti delle regioni del nord. Il record spetta alla Valle D’Aosta, con una retta media di 440 euro a bambino, mentre la regione con le tariffe più economiche resta la Calabria, con 164 euro a bambino. Secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale prezzi e Tariffe, tra le città più care del Lazio figura Latina, con una spesa media mensile di 400 euro.