Aprilia, comune sciolto per mafia: salta il voto

Aprilia sprofonda nel commissariamento. Il Consiglio dei Ministri, dopo gli arresti, ha sciolto il Comune per infiltrazioni mafiose, congelando le elezioni previste a maggio. Per almeno 18 mesi la città sarà guidata da tre commissari straordinari. È la prima volta che un Comune della provincia di Latina viene sciolto per mafia.

L’inchiesta “Assedio” e l’arresto del sindaco

La decisione arriva dopo mesi di indagini condotte dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma. Il 3 luglio 2024 è scattato il blitz: 25 misure cautelari, tra cui l’arresto dell’allora sindaco Lanfranco Principi, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa e scambio elettorale politico-mafioso. Secondo gli inquirenti, l’elezione di Principi sarebbe stata sostenuta da ambienti criminali legati a Patrizio Forniti, presunto boss della cosiddetta “mafia autoctona” apriliana.

Una macchina amministrativa sotto influenza

Per verificare l’entità del condizionamento, il Ministero dell’Interno ha inviato ad agosto una Commissione di accesso composta da alti funzionari, forze dell’ordine e Guardia di Finanza. Il lavoro degli ispettori ha confermato quanto emerso dalle indagini penali: appalti truccati, affidamenti sospetti, nomine e assunzioni legate a logiche clientelari. Una rete opaca, capace di manipolare la macchina amministrativa.

La relazione del prefetto Vittoria Ciaramella è stata decisiva: il Viminale ha ritenuto sussistenti gravi forme di infiltrazione. Il Consiglio dei Ministri ha approvato lo scioglimento su proposta del Ministro Matteo Piantedosi. Saltano le elezioni, si blocca la presentazione delle liste e ogni attività politica locale. I cittadini torneranno al voto non prima dell’autunno 2026.

Un terremoto istituzionale senza precedenti

Il Comune sarà gestito da una triade commissariale, probabilmente guidata dal prefetto Paolo D’Attilio. Tutti gli organi politici decadono, inclusa la figura del segretario generale. Aprilia entra così in un lungo limbo amministrativo.

Nella stessa seduta, il governo ha sciolto anche i Comuni di Caserta, Badolato e Casabona. Nel Lazio, il triangolo Aprilia–Anzio–Nettuno si conferma sotto la lente della magistratura e delle forze antimafia.

Il processo in arrivo

Il prossimo fronte sarà quello giudiziario. Il 10 giugno inizierà il processo a carico di Principi e di altri 19 imputati. Le accuse parlano di un sistema collusivo e di anni di amministrazione asservita a interessi criminali.