Aprilia, controllo in contraddittorio alla Rida Ambiente. Altissimi: ad oggi nessuno si è presentato ai nostri cancelli

Fabio Altissimi

C’è un decreto del Tar che dispone controlli in contraddittorio presso lo stabilimento Rida Ambiente di Aprilia, ma ad oggi, lamenta l’amministratore unico dell’impianto di trattamento dei rifiuti, l’Arpa Lazio non è arrivata. “Lo stesso Tribunale in quel decreto prevedeva la necessità di effettuare i controlli e di trarne dei risultati entro l’udienza fissata per il prossimo 11 luglio… Ad oggi, 6 luglio, nessuno si è presentato ai nostri cancelli”, dichiara Fabio Altissimi.

“Siamo in attesa e abbiamo più volte invocato a far presto ma senza ricevere risposta – lamenta l’amministratore -. Eppure la Regione Lazio quando vuole sa essere celere”.

“Altissimi – spiega una nota stampa della società – si riferisce alle tre diffide della Regione Lazio arrivate nel giro di 24 ore (la prima successiva ai controlli di Arpa contestati da Rida, le altre due che chiedevano la riapertura dei cancelli dello stabilimento chiuso in via cautelativa dallo stesso Altissimi) ma anche all’atto della Provincia di Latina che, in meno di 12 ore, ha predisposto un’ordinanza che ha obbligato Rida a riaprire senza però poter ricevere rifiuti organici”.

“Sembra quasi che quando si tratta di creare problemi tutto funzioni alla perfezione; al contrario quando si tratta di risolverli qualcosa si inceppa. E anche la politica tace. Eppure ricordo che quando si trattava di Paguro e del progetto della nostra discarica il Pd, partito di cui fa parte il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, parlò e molto. Oggi – conclude Fabio Altissimi –  che un tribunale chiede che si ripetano dei controlli che potrebbero tranquillizzare anche la cittadinanza, istituzioni e politica tacciono. Perché non ci permettono di capire, cosa che noi crediamo fermamente, se fino ad ora abbiamo lavorato a regola d’arte? Se da una parte non ho modo di credere che ci sia una volontà di ostacolare Rida, dall’altra spero però che l’Arpa non sia impossibilitata a effettuare i sopralluoghi. Da quello che leggo anche in altri impianti dove i controlli sono auspicati da sindaci e comitati l’Arpa non va ma in questo settore così strategico rappresenterebbe una sconfitta politica e istituzionale il non essere in grado di assicurare il controllo. Ciò che mi spaventa oltremodo è il fatto che la Regione non obblighi un organismo di sua emanazione, l’Arpa,  a rispettare un ordine di un tribunale, di un organo di controllo. Sembra quasi che la Regione si sia posizionata su un livello superiore, di piena discrezionalità”.