Aprilia, morto dopo la ronda: imputato si scusa con la famiglia della vittima

omicidio Zaitouni

La guardia giurata accusata di aver ucciso un cittadino marocchino, Hady Zaitouni, sospettato di essere un ladro, dopo averlo inseguito con l’auto, ad Aprilia, ha rinunciato al rito abbreviato.

Giovanni Trupo, che risponde di omicidio preterintenzionale, difeso dagli avvocati Nicola Pisani ed Emilio Siviero, aveva scelto il rito alternativo che prevede la riduzione di un terzo di una eventuale condanna. Questa mattina si è presentato davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Latina, Giuseppe Cario. Gli avvocati hanno presentato una consulenza del dottor Potenza sulla dinamica dei fatti, ma non avendo richiesto un abbreviato condizionato il gup l’ha respinta.

Cario ha comunque dato la possibilità all’imputato, per cui era stato già disposto l’immediato (il pubblico Ministero ritiene infatti che le prove raccolte siano evidenti), di riconsiderare il modo di essere giudicato. Alla fine Trupo ha scelto il dibattimento, potrà così presentare la consulenza di parte e al processo saranno sentiti i testimoni di accusa e difesa, davanti al Corte d’Assise. La prima udienza è stata fissata per il 4 febbraio 2020.

Questa mattina si è comunque costituita parte civile la sorella della vittima, Hjnia Zaitouni, assistita dall’avvocato Ciro Perrelli, del foro di Milano, contattato dalla donna a Parigi, dove vive.

L’avvocato Ciro Perrelli

“Prima dell’udienza – ha detto Perrelli – il signor Trupo si è avvicinato per chiederci di portare il suo cordoglio alla famiglia”.

“E morta una persona buona – ha voluto spiegare Perrelli – che si è trovata in circostanze di tempo e di luogo sbagliate. I condomini del residence Sirio cercavano di ostacolare il perpetrarsi di furti nel loro quartiere. Gli amici della vittima, invece, cercavano ad Aprilia una dose di cocaina.

In tutto questo – sempre secondo l’avvocato di parte civile – Zaitouni era nel suo veicolo, sul lato passeggero, addormentato, perché aveva bevuto e non si è accorto di nulla, né dei suoi amici né dell’inseguimento. Solo quando il veicolo ha sbandato si è svegliato ed è poi sceso dalla macchina. E’ stato avvicinato da un uomo e ha preso un pugno al volto che lo ha ammazzato”.

Il pubblico ministero, Giuseppe Miliano, aveva fatto estrapolare i filmati relativi all’incidente e poi al momento in cui la vittima era stata avvicinata, delle telecamere poste a servizio del bar. Aveva anche fatto svolgere una perizia nell’auto per capire se il colpo al volto fosse stato causato dall’incidente e sembrerebbe che nella vettura non ci siano tracce dell’impatto.

Il professor Perrelli ha chiesto quindi il risarcimento del danno per conto della sorella della vittima. La posizione della seconda persona che era con Trupo al momento dell’inseguimento era già stata archiviata.

La sera del 29 luglio 2018 tre persone avevano inseguito la Megane trovata nel cortile del condominio di via Guardapasso. Dopo aver notato l’auto si erano avvicinati per capire chi fosse fermo in quella zona. Il conducente dell’auto, però, dopo averli visti è subito ripartito, provando, sempre secondo il loro racconto, anche ad investirli.

I tre sono quindi saliti in auto e li hanno inseguiti restando sempre in contatto con le forze dell’ordine. Infatti subito dopo l’incidente della Megane, finita contro un muretto davanti ad un bar di via Nettunense, sono intervenuti anche i carabinieri. A terra avevano trovato Hady Zaitouni. Da tempo viveva ad Aprilia ed era già noto alle forze dell’ordine per alcuni furti in città.

I due indagati all’epoca avevano negano di aver picchiato il 43enne e anche di aver visto l’incidente. Le telecamere però li smentirebbero.