Aprilia, presentato lo studio epidemiologico: in periferia ci si ammala di più ma il motivo resta una incognita

Chi sperava che lo studio epidemiologico commissionato dal Comune di Aprilia e condotto dalla Asl con il supporto dell’Istituto Superiore di Sanità, avrebbe spiegato le ragioni per le quali ad Aprilia alcune forme tumorali sono più frequentemente riscontrate rispetto ad altre o collegato la maggiore incidenza di malattie oncologiche all’inquinamento ambientale, resterà deluso. Gli esperti ieri sera, durante il convegno organizzato proprio per raccontare cosa è stato fatto in questi quattro anni, lo hanno detto a chiare lettere: correlare l’incidenza dei tumori più frequenti ad Aprilia con la presenza di industrie, impianti per il trattamento dei rifiuti e con le discariche abusive di cui il territorio Apriliano è disseminato, sarebbe non solo rischioso, ma anche sbagliato. Non è di questo che si è occupato lo studio, fortemente voluto dall’amministrazione comunale e a spiegarlo chiaramente sono state le parole pronunciate dal direttore generale della Asl di Latina, il dottor Giorgio Casati. “I dati vanno interpretati – ha spiegato – sono la fotografia di ciò che accade sul territorio di Aprilia ed è importante perchè permette di capire dove e come prevedere un piano di screening. Tuttavia servirebbero studi scientifici più ampi e profondi”. Lo studio di fatto parla dei tumori più frequenti ad Aprilia, ma più volte è stato specificato che pur potendo i fattori ambientali avere un ruolo importante, così come gli stili di vita, lo studio non permette di dare alcuna risposta in tal senso.

PIU’ TUMORI IN PERIFERIA L’unico elemento di novità rispetto a quando fu presentata la prima fase dello studio, riguarda la geolocalizzazione dei dati statistici raccolti negli anni, sulla base delle cartelle cliniche di pazienti colpiti da tumore e di quelli poi deceduti.
Il territorio è stato diviso in cinque zone:
il centro, dove vivono 25 mila abitanti, ma non si registra alcun aumento di incidenza o di mortalità;
zona 2, Casalazzara e Campoleone dove gli 8 mila residenti più che in altri posti si ammalano di tumori al fegato e al seno;
zona 3, Carano, Campoverde, Isole, Gattone dove vivono 8 mila persone. Le donne sono colpite soprattutto da malattie respiratorie, forse legate anche all’inquinamento o all’uso di fertilizzanti agricoli, con una più alta incidenza di tumori alla tiroide, mentre gli uomini soffrono più di altri citadini di Aprilia di tumori alla cute e allo stomaco
zona 4 Campo di Carne, dove vivono 14 mila persone, il problema principale sembra l’alta mortalità legata ai tumori all’utero;
zona 5 La Gogna, Fossignano. Tra i 14 mila abitanti si registra un tasso più elevato di tumori alla trachea, ai bronchi e ai polmoni per gli uomini, alla vescica per le donne e una maggiore incidenza delle infezioni delle basse vie respiratorie.

IL SOTTOSTUDIO SULL’ARSENICO Il dato più sconcertante emerso dal sottostudio sull’arsenico, è che in più di un anno gli esperti non hanno trovato un numero sufficiente di volontari per poter condurre approfondimenti. Le analisi hanno riguardato 233 campioni di acqua, prelevati al centro e in periferia e paragonati con campioni pervenuti da Latina Scalo, modello di riferimento per i bassi contenuti di arsenico. Gli esami e l’analisi dei campioni di unghie sono stati condotti solo su 37 persone: 20 in centro e 17 in periferia. E’ emerso in maniera chiara che le concentrazioni di arsenico sono più elevate su chi si approvvigiona di acqua dai pozzi domestici.

CONFERMATI I VECCHI DATI: APRILIA MAGLI NERA DI TUMORI A POLMONI E TIROIDE

Riportando dati già presentati e che riguardano il periodo dal 2012 al 2014, gli esperti hanno riconfermato un dato già noto: rispetto alla media regionale, si rigistrano ad Aprilia più casi di tumore al polmone negli uomini e più casi di tumori alla tiroide nelle donne. Questo non significherebbe che ad Aprilia ci si ammala di più, ma servirebbe solo a spiegare che ad Aprilia, per condizioni e motivi che questo studio non può spiegare, alcune tipologie di tumore sono più frequenti che altre e con percentuali diverse rispetto alla Regione lazio. Se tra gli uomini prevalgono gli adenocarcinomi del polmone, rispetto ai tumori squamocellulare più legati al fumo, tumori alla prostata e alla vescica negli uomini, ma con una minore incidenza dei tumori al colon retto, le donne soffrono soprattutto di tumori alla tiroide, al seno, allo stomaco, ai tessuti molli e di mieloma multiplo.

L’INTERVENTO DEL SINDACO Durante l’incontro poi, si è parlato anche di incidenti sul lavoro e il sindaco, nella sua introduzione iniziale, ha raccontato come il fenomeno dell’abusivismo edilizio sia diffuso sul territorio, ma anche di sviluppo industriale daglia anni ’60 in poi e di cotaminazione dovuta anche alla presenza di siti inquinati e discariche abusive, presenti anche nelle cartografie presentate dal dottor Paolo Ferraro. Eppure associare questi elemeni allo studio statistico fatto non è possibile e l’indagine può servire più alla Asl per capire quali tumori dover curare e quali screening dover effettuare che a spiegare ai cittadini come provare a non ammalarsi.