Aprilia, tutti in coda per presentare le liste. Il M5S si ferma: niente certificazione

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Sono ore di attesa e fermento ad Aprilia, dove i candidati sindaco e i numerosi aspiranti consiglieri comunali sono in attesa per poter presentare le liste agli uffici preposti, dando inizio a una campagna elettorale che si preannuncia infuocata. I primi a presentare le liste in comune, nella giornata di ieri, stati i candidati delle liste di centrodestra, Apl, Aprilia Valore Comune, Fratelli d’Italia e Lega Nord, che insieme a Noi per Aprilia, Forza Italia e Lista Vulcano Sindaco sostengono la candidatura a sindaco di Domenico Vulcano.
Poi presso gli uffici ha fatto capolino anche Unione Civica, che sostiene Antonio Terra con le altre liste di Aprilia Civica (Rete dei Cittadini, Forum per Aprilia, Aprilia Domani, Lista Civica Antonio Terra e L’Altra Faccia della Politica).
Tra i primi a presentare la propria lista anche la Democrazia Cristiana che corre sola con il candidato sindaco Angelo Casciano.
Gli altri avranno tempo fino alle 12 di oggi. Mancano all’appello il candidato sindaco di centrosinistra Giorgio Giusfredi, sostenuto da PD, Aprilia Futura, Progetto per Aprilia e Giorgio Giusfredi Sindaco; Carmen Porcelli con Primavera Apriliana e sostenuta da un numero di liste civiche che ha preferito non rivelare fino alla presentazione e Potere al Popolo che sostiene Roberto D’Agostini. E’ ragionevole presumere che al termine delle operazione le liste presentate saranno più di 20 e i candidati al consiglio comunale quasi 500.
Tra costoro si redistruibuirà il patrimonio del 43% di voti toccati al Movimento 5 Stelle in occasione delle elezioni politiche. Il masochismo o il disinteresse per Aprilia dei piani alti del Movimento di Beppe Grillo hanno avuto la meglio sul lavoro minuzioso portato avanti per 5 anni dagli attivisti del territorio, che non nascondono la delusione. Alla fine la certificazione non è arrivata, non certo per le divisione interne tra i meetup, che in nessun altro territorio hanno rappresentato un limite, ma per ragioni che nessuno per ora ha ritenuto di dover spiegare alla corposa base elettorale.