Attività produttive a Latina, botta e risposta tra consiglieri comunali

Giulia Caprì

Botta e risposta tra opposizione e maggioranza in merito alla questione Attività produttive del Comune di Latina.

Per i consiglieri di minoranza Giovanna Miele di Forza Italia e Massimiliano Carnevale della Lega si tratta di un settore allo sbando, senza assessore da quando si è dimessa Giulia Caprì e con poco personale. Per il presidente della commissione Attività produttive, il consigliere Marco Capuccio, la situazione è sotto controllo, perché le deleghe sono in mano al sindaco che ne ha facoltà e perché il problema della carenza del personale è in via di soluzione.

Miele e Carnevale

“Un assessorato senza guida da quasi sei mesi – affermano i consiglieri di opposizione – e una Commissione che arranca e naviga a vista. Questa è la situazione in cui l’amministrazione Coletta ha precipitato il settore delle Attività Produttive di Latina. Siamo davanti al trionfo del menefreghismo più completo da parte di Sindaco e maggioranza che ignorano i problemi enormi che questa situazione di abbandono e precarietà stanno arrecando alla città e al suo tessuto commerciale”.

“Lo scorso luglio – proseguono Miele e Carnevale – l’assessore Giulia Caprì ha rassegnato le dimissioni e il sindaco Coletta ha mantenuto per sé la delega, in attesa di formalizzare l’accordo politico col Partito democratico. Naufragato quel percorso, però, il primo cittadino non si è ancora degnato di trovare un nome per ricoprire l’incarico di Assessore alle Attività produttive e al Commercio per il Comune di Latina. Inutile dire che in questi mesi di interim Coletta si è completamente dimenticato di avere quella delega. Dimostrazione è il pasticcio delle Casette di Natale o la continua ‘strage’ di negozi che abbassano le saracinesche.  Ormai anche locali storici del capoluogo viaggiano verso la chiusura, rassegnati nella mancanza di risposte e prospettive che la politica dovrebbe dare”.

Gli esponenti di Forza Italia e Lega tornano sulla questione del mercatino di via Verdi  “chiuso e con gli operatori costretti a sgomberare, senza dimenticare il Mercato Annonario”.

Insomma, per gli esponenti di minoranza il settore è “completamente allo sbando, con un assessore vacante e un presidente di Commissione confuso, che non ha il coraggio di convocare le commissioni per affrontare i temi caldi del Commercio”.

“Ormai – concludono – la commissione viene convocata solo per richieste della minoranza. Tutto grava sugli uffici, che sappiamo però essere sottodimensionati, con mancanza cronica di personale e tantissime carte da valutare e gestire. In tutto questo, apprendiamo che l’Ufficio Agricoltura è stato chiuso a causa della mancanza di personale. Ci rendiamo conto a che punto siamo arrivati? Il Sindaco Damiano Coletta deve rispondere, deve indicare il nuovo assessore senza perdere altro tempo dietro ad accordi e accordicchi che poi non riesce a concludere. In città esiste una emergenza commercio che è drammatica e l’unico a non rendersene conto è proprio il sindaco”.

Capuccio

“Miele e Carnevale dicono almeno due ovvietà – replica il consigliere di maggioranza -: che il sindaco ha in capo la delega alle Attività produttive perché manca un assessore e l’altra è il fatto che manca personale al Comune di Latina. Entrambi i fatti sono arcinoti e, mentre sulla questione del personale si sta mano a mano intervenendo con le assunzioni, riguardo le deleghe del sindaco voglio ricordare che è sua prerogativa mantenerle per sé o affidarle ad una persona di fiducia. Per quanto mi riguarda, non ho dubbi nell’interesse del sindaco per questo delicato settore e sono certo che si potrebbe fare un buon lavoro sulla città sia con l’arrivo un assessore, sia nel caso in cui il sindaco decida diversamente”.

Il presidente della commissione a questo punto replica anche alle accuse mosse in merito alla sua condizione di “confuso”: “Per quanto dicono i consiglieri sul mio conto – afferma Capuccio -, con il pizzico di ironia che richiedono certe affermazioni, li rassicuro dicendo che sono perfettamente presente a me stesso e che lavoro secondo programmazione e in modo costante. Il fatto che le commissioni non vengano convocate a loro piacimento, è perché esse servono a dirci e decidere qualcosa di concreto per la città”.