Aziende: nuova Certificazione “parità di genere”: norma ISO 30415, opportunità per l’accesso ai bandi del PNRR

di Ivan Simeone

Direttore CLAAI Assimprese Lazio Sud

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Ivan Simeone

Le imprese hanno una nuova opportunità per migliorare la propria Vision aziendale e per facilitare l’accesso ai bandi e progetti legati al pnrr. Parliamo della certificazione ISO 30415, una vera certificazione di “parità di genere” che punta anche a sostenere la conciliazione famiglia-lavoro e tutela la genitorialità. Oggi, per affrontare le nuove sfide e poter al meglio cercare di accedere ai vari benefici che periodicamente si pongono davanti al mondo delle imprese, bisogna strutturarsi al meglio e cercare di anticipare tutti gli aspetti organizzativi e amministrativi.

È noto a tutti –si legge in una nota diffusa dalla Società Res Nova– che le aziende che hanno maggiore successo sono quelle che al loro interno riescono a creare e mantenere un modello di lavoro che punti con decisione sull’inclusività: secondo i recenti dati pubblicati dal World Economic Forum nelle imprese che sono riuscite a instaurare un clima di parità e inclusione, gli utili sono superiori alla media (tra il +25 e il +35%), vi è un più alto tasso di innovazione (+20%) e una migliore capacità di gestire i processi decisionali che si traduce in un +30% della capacità di individuare e ridurre i rischi aziendali.”

Ecco che la normativa PDR UNI 125, la Certificazione della Parità di Genere è una delle misure che il Governo ha inserito nel PNRR – missione 5 “Inclusione e coesione”, tra le politiche per il lavoro, destinando a questa finalità 10 milioni di euro. 

La prassi di riferimento UNI PdR 125:2022 –ha sottolineato il dott. Clemente Catalani titolare della Società “Competere” che opera in stretto contatto e sinergia con la CLAAI Assimprese, definisce le linee guida per un sistema di gestione per la parità di genere che prevede la strutturazione e adozione di un insieme di indicatori prestazionali (KPI) inerenti le politiche di parità di genere nelle organizzazioni.

La prassi ha l’obiettivo di incentivare le imprese ad adottare policy adeguate a ridurre il divario di genere in tutte le aree che presentano maggiori criticità, come le opportunità di carriera, la parità salariale a parità di mansioni, le politiche di gestione delle differenze di genere e la tutela della maternità. E’ certamente un passo in avanti e dà l’opportunità alle nostre imprese d’avere “una marcia in più” e una vision maggiormente etica. La Certificazione è applicabile a tutte le aziende di qualsiasi settore

Le aree di valutazione sono legate ad una organizzazione che valorizzi la parità di genere nell’ambito della cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.

L’ottenimento della Certificazione infatti, oltre a rafforzare l’immagine e reputazione aziendale, consentirà alle organizzazioni di accedere a sgravi fiscali e premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei: “per le aziende virtuose si prevede uno sconto dell’1% sui contributi fino a 50mila euro all’anno. 

La legge n. 162/2021 prevede a partire dal 1° gennaio 2022 la certificazione della parità di genere sul posto di lavoro per eliminare il divario di retribuzione tra uomini e donne. Secondo la Legge n. 162 le Organizzazioni con più di 50 dipendenti hanno l’obbligo di redigere un rapporto sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni e in relazione allo stato di assunzioni”.

Le aziende che si impegnano nel perseguimento delle finalità relative alla parità di genere ottengono dei benefici interessanti anche nel settore dei Contratti Pubblici. Ciò si traduce in un’opportunità per le imprese interessate a partecipare alle relative procedure di affidamento sia per l’ottenimento di riduzioni degli importi a garanzia sull’affidamento di forniture pubbliche, sia per i maggiori punteggi assicurati dai bandi di prossima uscita per le aziende più virtuose anche in questo ambito.

Ma quali benefici?

Il possesso della “Certificazione per la Parità di Genere” consente di beneficiare, oltre che degli sgravi fiscali equivalenti all’1% del versamento dei contributi previdenziali, anche:

1. della riduzione dell’importo della garanzia provvisoria per la partecipazione alle gare pubbliche di affidamento di servizi e forniture;

2. di un maggior punteggio di valutazione dell’offerta sempre nell’ambito delle procedure di affidamento di servizi e forniture verso la Pubblica Amministrazione.

In alcuni bandi di recente pubblicazione, la ISO 30415 è stata già inserita come elemento premiante, che può fare la differenza verso un competitor che non ne è provvisto.

La normativa è scaricabile dal sito dell’Ente di Normazione Italiano UNI.

Operativamente si consiglia di richiedere prima un pre-audit per verificarne la fattibilità. Ulteriori informazioni e approfondimenti si possono chiedere contattando consulenza@claai-assimprese.it