Beni confiscati a Latina, Fanti: “Il Comune li metta a disposizione della comunità”

La villa di via dei Sabini confiscata al clan Ciarelli-Di Silvio

“Il Comune di Latina si attivi al più presto, per mettere a disposizione dei cittadini le decine di beni confiscati alla criminalità organizzata, prevedendo anche una specifica delega nella costituenda Giunta”.

E’ il richiamo e l’invito che arrivano dall’esponente della Lega di Latina, Alessandro Fanti, anche in coincidenza dei 25 anni dall’entrata in vigore della legge n.109/96, che dispone il riutilizzo – per finalità sociali e/o istituzionali – dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

“Nella città di Latina – afferma Fanti – sono presenti numerosi immobili tra ville, appartamenti e terreni definitivamente confiscati e acquisiti al patrimonio dello Stato. Detti beni, dal valore fortemente simbolico, rappresentano per il territorio una potenziale risorsa sia dal punto sociale, in quanto potrebbero essere utilizzati per l’erogazione di servizi e attività utili alla cittadinanza, che dal punto di vista economico, in quanto consentirebbero la creazione di nuove opportunità lavorative. La gestione efficiente dei beni confiscati, mediante la realizzazione di attività progettuali in grado di incidere positivamente sul tessuto sociale ed economico, determinerebbe la concreta restituzione dei beni alla comunità”.

L’intero processo finalizzato alla destinazione dei beni sequestrati e poi confiscati in via definitiva, è gestito dall’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la Destinazione dei Beni Sequestrati e Confiscati alla criminalità organizzata (in breve “ANBSC”) in collaborazione con l’autorità giudiziaria, affinché detti beni vengano restituiti alle comunità ed ai territori attraverso il loro impiego per scopi sociali e/o istituzionali.

Tra le attività funzionali alla destinazione dei beni confiscati – che è una delle priorità della mission dell’ANBSC – c’è l’organizzazione, in collaborazione con le Prefetture e gli Enti Locali, delle “conferenze di servizi” nell’ambito delle quali le Amministrazioni del territorio possono manifestare l’interesse all’acquisizione dei beni, sulla cui destinazione decide poi il consiglio direttivo dell’Agenzia.

“Come noto, dal 7 marzo del 1996, la restituzione alla collettività delle ricchezze e dei patrimoni sottratti alle organizzazioni criminali è diventata un’opportunità per le Amministrazioni locali. In osservanza del “Codice Antimafia” ed in una logica di massima trasparenza, è indispensabile – continua Fanti – che l’Amministrazione adotti con urgenza delle “Linee guida” per l’acquisizione e l’assegnazione dei beni confiscati alle mafie trasferiti al patrimonio indisponibile del Comune di Latina. L’auspicio – conclude Fanti – è che nella costituenda Giunta comunale, come già accade in altre Amministrazioni, sia prevista una specifica delega per la gestione di detti beni, al fine di addivenire ad un proficuo utilizzo degli stessi anche accelerando il processo di affidamento a terzi (enti, associazioni di volontariato, ecc.).”