Caporalato, Cecere (Cisl) sulle navette: “Tavolo monco senza i sindacati”

Roberto Cecere

“Un tavolo monco che ci lascia ancor più perplessi in un Paese alla deriva sotto l’aspetto della rappresentanza e dove l’importanza dei corpi intermedi, evidentemente, è buona solo per riempire i soliti slogan politici”.

Con queste parole Roberto Cecere, segretario provinciale della Cisl di Latina, ha commentato l’accordo sottoscritto ieri per l’attivazione dei servizi di trasporto pubblico locale destinato ai braccianti agricoli.

L’intesa è stata firmata in prefettura a Latina.

Presenti gli assessori regionali alla mobilità, Mauro Alessandri, al lavoro, Claudio Di Berardino e all’agricoltura Enrica Onorati e i sindaci dei Comuni interessati.

“E’ strano che si incontrino sindaci ed assessori per parlare di lavoratori e trasporti ma che non ci siano i rappresentanti dei lavoratori. Che non siano stati invitati i sindacati, e non mi riferisco solo alla Cisl, che sono stati protagonisti propositivi e parte attiva nel protocollo d’intesa “Per un lavoro di qualità in agricoltura”, sottoscritto l’8 gennaio di quest’anno, di cui questo progetto sarebbe, stando quanto ci è dato sapere, parte”.

Il caporalato, lo sfruttamento dei braccianti nei campi che trova larga diffusione, purtroppo, proprio nella provincia di Latina non può essere affrontato e risolto con posizioni di parte.

“Serve massima partecipazione e serve confronto con chi queste realtà le vive avendo il contatto diretto proprio con i lavoratori. Il problema oggi non è non far pagare loro il biglietto del bus. Ma è dove li portano. Noi, con gli altri sindacati e molte associazioni del settore, abbiamo presentato un progetto, che fa leva su fondi europei, che se approvato consentirà di attivare un servizio di navette private che portano i braccianti direttamente sui campi. Questo significa  passare dalla teoria alla prassi, questo significa realizzare politiche attive serie. E in questi contesti il sindacato non può essere lasciato da parte”.

“Inoltre, quanto accaduto ieri mina l’obiettivo del protocollo d’intesa di gennaio che prevedeva come punto focale una serie di azioni. Tra queste la nascita di un gruppo di coordinamento composto da Regione Lazio e parti sociali con il compito di governare e monitorare le misure messe in campo.

In primo luogo, l’attivazione di sportelli dedicati al collocamento in agricoltura e liste di prenotazione presso i centri per l’impiego designati, liste di prenotazione nelle quali le imprese agricole, con il supporto degli enti bilaterali, verranno incentivate ad attingere i lavoratori stagionali”.

“Con il tavolo di ieri sono stati non solo messi da parte i sindacati, tutti. Ma sono state mortificate le associazioni degli stranieri e quelle di categoria. Il sindacato confederale è sempre stato disponibile e propositivo. In quanto accaduto non ci vediamo malizia quanto piuttosto l’ennesima dimostrazione – conclude Cecere – di quanta distanza esista ancora e purtroppo tra la politica e le istituzioni e la realtà a cui i lavoratori sono, come nel caso del caporalato, sottoposti ingiustamente”.